Rischio grandi dighe
Una diga è un’opera idraulica di sbarramento di un corso d’acqua che, bloccandone il percorso naturale, crea un lago artificiale. In Italia attualmente sono oltre 500 le grandi dighe, ossia opere che hanno un’altezza superiore a 15 metri o che sono in grado di trattenere un volume di acqua superiore a un 1 milione di metri cubi (ad esempio la diga Cantoniera in Provincia di Oristano). Esistono inoltre migliaia di dighe minori.
A cosa servono. Le dighe sono strategiche per la gestione e l’uso sostenibile delle risorse idriche: in Italia, infatti, sono utilizzate prevalentemente per la produzione di energia idroelettrica, per l’irrigazione di terreni agricoli e come riserve di acqua potabile.
Svolgono inoltre un’altra importante funzione: accumulano acqua durante le piogge per poi rilasciarla gradualmente nel tempo, così da controllare i livelli dei fiumi, limitando le inondazioni a valle.
Le dighe stanno assumendo sempre più importanza, dal momento che, a causa dei cambiamenti climatici, si alternano con maggiore frequenza periodi di siccità a fenomeni di precipitazioni intense.
Gestione e vigilanza. I gestori delle grandi dighe italiane sono soggetti pubblici o privati che ne hanno ottenuto la concessione d’uso da Regioni e Province Autonome.
Per la sicurezza e la tutela della pubblica incolumità, le grandi dighe sono soggette alla vigilanza dello Stato attraverso la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche (DG Dighe) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT).
Fonte foto: Sito web Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche