Fase previsionale
La fase previsionale consiste nell’elaborazione di previsioni meteorologiche e nella valutazione degli effetti al suolo che gli eventi previsti potrebbero determinare, sia da un punto di vista idrogeologico (es. frane) sia idraulico (es. innalzamento del livello di un fiume).
Queste valutazioni che rappresentano lo scenario d’evento e gli effetti e i danni che si potrebbero determinare sull’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente corrispondono a livelli di criticità che ciascun centro funzionale comunica alle autorità competenti per i diversi livelli territoriali.
Le previsioni meteorologiche elaborate dal Centro Funzionale Centrale sono diverse dalle classiche e generiche “previsioni del tempo” diffuse attraverso i media alla cittadinanza. Esse permettono, da un lato, di concentrarsi solo sulle situazioni che superano determinate soglie di attenzione o di allarme e quindi da ritenere potenzialmente dannose per persone o cose; dall’altro lato, consentono di avere informazioni più dettagliate rispetto agli eventi meteorologici in arrivo, pur nell’incertezza della previsione, grazie al valore aggiunto che una attenta analisi soggettiva da parte dei previsori può fornire ai dati elaborati dai modelli numerici.
Informazioni dettagliate
A differenza delle classiche previsioni del tempo, rivolte ad una utenza generica - in cui si parla, ad esempio, di “tempo perturbato”, “piogge deboli”, “rovesci forti”, “venti intensi” - le informazioni rivolte a chi ha la responsabilità di valutare gli impatti dell’evento atmosferico e deve tradurre questi elementi in stati di allertamento e decisioni operative, devono spingere al massimo possibile, compatibilmente con l’incertezza della previsione, la precisione ed il dettaglio rispetto alla probabile tempistica, localizzazione e quantificazione dei fenomeni attesi.
Informazioni univoche
A volte il quadro meteorologico, specie nel caso di eventi perturbati in arrivo, è particolarmente imprevedibile e quindi suscettibile di differenti interpretazioni. Per evitare ambiguità in sede di allertamento, la normativa di Stato ha disposto che ogni giorno, sotto il coordinamento del Dipartimento, tutti i soggetti istituzionali, attivi in Italia nel campo delle previsioni meteorologiche operative, concorrano all’elaborazione delle previsioni meteorologiche ufficiali da trasmettere al Servizio Nazionale della Protezione Civile. Questi soggetti costituiscono il Gruppo tecnico per le previsioni meteorologiche.
Gruppo tecnico per le previsioni meteorologiche
Questo gruppo comprende, oltre al Centro Funzionale Centrale, questi centri di competenza: il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e i Centri Funzionali Decentrati dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte e dell’Emilia Romagna che hanno una riconosciuta competenza anche su scala nazionale. Quando necessario, il Gruppo tecnico per le previsioni meteorologiche provvede a consultare anche altri Centri Funzionali Decentrati, allargando la condivisione della previsione alle Regioni potenzialmente coinvolte dagli eventi meteorologici avversi.
Previsioni e prodotti
Ogni giorno, entro le ore 12.00, questo Gruppo tecnico produce un documento di previsioni meteorologiche, valido per il giorno in cui è emesso e per i successivi. Sulla base di tale documento, i Centri Funzionali Decentrati predispongono le previsioni di interesse per la Regione e procedono alla valutazione degli effetti al suolo.
In particolare, per segnalare le situazioni in cui si prevede che uno o più parametri meteorologici supereranno determinate soglie di attenzione o di allarme, il Dipartimento mette quotidianamente a disposizione del Servizio Nazionale della Protezione Civile un Bollettino di vigilanza meteorologica nazionale. E’ uno strumento di raccordo informativo per tutti i centri funzionali decentrati che segnala i fenomeni meteorologici rilevanti ai fini di protezione civile previsti per il giorno di emissione e per il giorno seguente, più la tendenza attesa per il giorno ancora successivo. Il documento viene pubblicato ogni giorno alle 15.00 su questo sito internet.
Ogni Centro funzionale decentrato (o il Centro funzionale centrale per quelli non attivi) effettua le proprie valutazioni e le rappresenta in bollettini; nel caso gli eventi meteorologici previsti siano particolarmente intensi emette avvisi meteo regionali. Quando questi eventi interessano due o più regioni, il Centro Funzionale Centrale, preso atto delle valutazioni dei Centri Funzionali Decentrati, emette avvisi meteo nazionali (avvisi di avverse condizioni meteorologiche) per il Servizio Nazionale della Protezione Civile. Dell’emissione di un avviso si dà notizia anche tramite comunicati stampa, disponibili su questo sito internet nell’omonima sezione.
La fase previsionale consiste anche nella valutazione degli effetti al suolo che gli eventi previsti o in atto potrebbero determinare, sia da un punto di vista idrogeologico (es. frane) sia idraulico (es. innalzamento del livello di un fiume). Sulla base delle previsioni elaborate dal settore meteo e rappresentate nel Bollettino di vigilanza meteorologica nazionale e negli Avvisi meteo nazionali e regionali, il settore idro del Centro Funzionale Centrale valuta i livelli di criticità complessivamente e probabilisticamente stimati per ciascuna zona d’allerta concertando tale valutazione con la Rete dei Centri Funzionali.
Previsioni e Prodotti
Queste valutazioni sono raccolte nel Bollettino di criticità idrogeologica e idraulica Nazionale, che il settore idro del Centro Funzionale Centrale emette ogni giorno, di norma, entro le 16.00 per creare un raccordo informativo tra i Centri Funzionali Decentrati. Vengono inoltre messe a disposizione dei Ministeri dell’Interno, delle Politiche agricole, di Infrastrutture e trasporti e dell’Ambiente, affinché a loro volta ne diano informazioni alle proprie strutture operative.
Questo documento rappresenta la valutazione del possibile verificarsi, o evolversi, di effetti al suolo (frane e alluvioni) legati ad eventi meteorologici previsti, o in atto, per il giorno di emissione e per il giorno successivo. La valutazione viene elaborata sulla base di predefiniti scenari di evento ed è quindi da intendersi come la probabilità che si verifichino predefiniti scenari di rischio in un’area non inferiore a qualche decina di chilometri quadrati.
Se, in casi particolari, i Centri Funzionali Decentrati fanno nuove valutazioni di criticità successivamente alla diffusione del Bollettino delle 16.00, il Centro Funzionale Centrale emette un nuovo Bollettino di criticità nazionale per recepire le relative modifiche.
Nel caso in cui si prevede che gli eventi meteorologici previsti o in atto comportino un impatto significativo sul territorio, e quindi un livello di criticità almeno moderato, i Centri Funzionali Decentrati emettono avvisi di criticità regionali. Per quelle Regioni in cui non è attivo il Centro Funzionale, è il Centro Funzionale Centrale del Dipartimento a formulare questi avvisi.
Sulla base dei livelli di criticità espressi nei Bollettini di criticità idrogeologica e idraulica ed evidenziati negli Avvisi di criticità regionali, i Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome stabiliscono quindi i diversi livelli di allerta per il territorio. Ai diversi livelli di allerta corrispondono diverse fasi di attivazione che comportano la messa in atto di azioni di prevenzione e gestione dell’emergenza, a partire dal livello che è più vicino al territorio: il Comune. Al Sindaco compete infatti l’attivazione del Piano di protezione civile comunale e l’informazione alla popolazione.
Monitoraggio e sorveglianza
Per studiare l’evolversi degli eventi meteorologici e il loro impatto sul territorio, è fondamentale l’attività di monitoraggio e sorveglianza svolta dal Centro Funzionale Centrale. I dati raccolti dagli strumenti di osservazione concorrono infatti ad aggiornare lo scenario previsto.