{"componentChunkName":"component---src-templates-approfondimento-template-it-jsx","path":"/it/vulcanico/sei-preparato/","result":{"data":{"node":{"drupal_internal__nid":76779,"field_categoria_primaria":"approfondimento","title":"Rischio vulcanico. Sei preparato?","field_titolo_esteso":"Rischio vulcanico. Sei preparato?","field_id_contenuto_originale":76780,"field_data":"2016-07-26T14:36:18+02:00","field_tipo_approfondimento":"0","path":{"alias":"/vulcanico/sei-preparato"},"field_link_esterni":[],"field_abstract":null,"body":{"processed":"
L’Italia, insieme all’Islanda, presenta la maggiore concentrazione di vulcani attivi in Europa ed è uno dei primi al mondo per numero di abitanti esposti a rischio vulcanico. Vulcani attivi o potenzialmente attivi interessano l’Italia meridionale con diverso grado di pericolosità.
\nChi vive o si trova in una zona vulcanica deve informarsi sul piano d’emergenza del proprio comune per poter adottare, in caso di eruzione, i comportamenti indicati dalle autorità di protezione civile e attuare correttamente le operazioni di evacuazione, se previste.
\nDurante le fasi di crisi è facile che si diffondano notizie errate che possono ostacolare l’intervento di soccorso. Per questo, è importante seguire esclusivamente le indicazioni delle autorità di protezione civile diffuse attraverso la radio, le televisioni, la stampa quotidiana, internet e i numeri verdi attivati.
\nIn caso di eruzione è inoltre importante rispettare i divieti di accesso alle aree interessate. Avvicinarsi alle zone crateriche è pericoloso anche in assenza di attività eruttiva perchè fenomeni esplosivi improvvisi o emissioni di gas sono sempre possibili.
\nDi seguito, alcune indicazioni specifiche.
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\nAnche dopo la fine dell’eruzione non camminare sulla superficie di una colata lavica. Le colate mantengono per anni il loro calore.
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\nPrendi visione del piano di emergenza del tuo comune e preparati ad una eventuale evacuazione. L’allontanamento preventivo dall’area interessata è l’unica forma di difesa possibile.
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\nDurante le fasi di caduta delle ceneri (o durante le giornate ventose se la cenere è già al suolo) è consigliabile rimanere in casa con le finestre chiuse o comunque uscire avendo cura di indossare una mascherina per la protezione dalle polveri e possibilmente occhiali antipolvere. Tali dispositivi di autoprotezione sono particolarmente indicati per le categorie a rischio sopra citate e per coloro che svolgono attività professionali all’aperto
\nIn caso di contatto con gli occhi evitare di strofinarli, ma lavarli abbondantemente con acqua
\nProvvedere a rimuovere periodicamente le ceneri dai propri ambienti, avendo cura di bagnarne preventivamente la superficie, al fine di evitare il sollevamento e la risospensione delle parti più sottili. Durante queste operazioni indossare i suddetti dispositivi di autoprotezione
\nProvvedere a rimuovere periodicamente le ceneri accumulatesi sui tetti delle case, con l’ausilio di adeguati mezzi di sicurezza (ponteggi e imbracature), al fine di evitare un sovraccarico eccessivo sulle coperture e prevenire possibili crolli, nonché l’intasamento dei canali di gronda
\nNon disperdere le ceneri lungo le strade, ma raccoglierle in sacchetti da deporre nei punti di raccolta individuati dall’amministrazione comunale. Le ceneri infatti possono intasare le reti di smaltimento delle acque, le reti fognarie e costituire un pericolo per la circolazione stradale
\nGuidare con particolare prudenza nei tratti di strada coperti di cenere
\nEvitare l’uso di motocicli
\nLa frutta e la verdura eventualmente ricoperte di cenere possono essere consumate dopo un accurato lavaggio
\nGli animali da compagnia (cani, gatti, ecc.) dovrebbero essere tenuti in casa
\nLa cenere vulcanica ingerita dagli animali al pascolo può provocare serie conseguenze sull’apparato digerente. Pertanto, in caso di abbondante caduta di ceneri, è consigliabile approvvigionare il bestiame con foraggio privo di ceneri
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\r\n\r\nDurante le fasi di caduta delle ceneri (o durante le giornate ventose se la cenere è già al suolo) è consigliabile rimanere in casa con le finestre chiuse o comunque uscire avendo cura di indossare una mascherina per la protezione dalle polveri e possibilmente occhiali antipolvere. Tali dispositivi di autoprotezione sono particolarmente indicati per le categorie a rischio sopra citate e per coloro che svolgono attività professionali all’aperto
\r\n\r\nIn caso di contatto con gli occhi evitare di strofinarli, ma lavarli abbondantemente con acqua
\r\n\r\nProvvedere a rimuovere periodicamente le ceneri dai propri ambienti, avendo cura di bagnarne preventivamente la superficie, al fine di evitare il sollevamento e la risospensione delle parti più sottili. Durante queste operazioni indossare i suddetti dispositivi di autoprotezione
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\r\n\r\nLa frutta e la verdura eventualmente ricoperte di cenere possono essere consumate dopo un accurato lavaggio
\r\n\r\nGli animali da compagnia (cani, gatti, ecc.) dovrebbero essere tenuti in casa
\r\n\r\nLa cenere vulcanica ingerita dagli animali al pascolo può provocare serie conseguenze sull’apparato digerente. Pertanto, in caso di abbondante caduta di ceneri, è consigliabile approvvigionare il bestiame con foraggio privo di ceneri
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\nNon pensare di essere al sicuro se sosti lontano dalla zona del cratere. Possono esserci emissioni di gas anche in aree più lontane.
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\nLe norme di comportamento sono specifiche per ogni fase operativa (attenzione, prellarme e allarme) che il Dipartimento della Protezione civile adotta, in raccordo con la Regione Siciliana, per far fronte alle variazioni dello stato di attività del vulcano.
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\r\nLe norme di comportamento sono specifiche per ogni fase operativa (attenzione, prellarme e allarme) che il Dipartimento della Protezione civile adotta, in raccordo con la Regione Siciliana, per far fronte alle variazioni dello stato di attività del vulcano.
Le ceneri vulcaniche sono piccole particelle di magma, di dimensioni inferiori ai 2mm di diametro, che vengono immesse in atmosfera, raffreddate e consolidate, nel corso di un’eruzione. Sono composte prevalentemente da silicati e pertanto sono estremamente abrasive.
\nPerché sono pericolose. Le ceneri vulcaniche sono particolarmente insidiose per la difficoltà ad essere viste. Infatti, in caso di copertura nuvolosa, di oscurità notturna o semplicemente quando sono molto diluite (es. ad una certa distanza dal punto di emissione), risultano difficilmente distinguibili dalle normali nubi atmosferiche. Inoltre, i normali radar usati per la navigazione aerea non sono in grado di individuarle a causa delle loro piccole dimensioni.
\nDanni agli aeroplani. Un aeroplano che attraversa una zona interessata dalla presenza di ceneri vulcaniche, anche in quantità molto ridotte, è soggetto ad abrasione della propria superficie e in particolare della cabina di pilotaggio. Ne potrebbe conseguire l'opacizzazione dei vetri e, di conseguenza, si azzererebbe la visibilità da parte del pilota.
\nInoltre, le ceneri vulcaniche - fondendo ad una temperatura inferiore alla normale temperatura di esercizio dei motori a getto - a contatto con le turbine, possono fondersi e saldarsi sulle loro superfici, causando l’occlusione dei fori di aereazione e ostacolando il regolare funzionamento dei motori, fino a determinarne nei casi più gravi l’arresto.
\nLe ceneri e i gas vulcanici possono inoltre interferire con l’elettronica di bordo causando malfunzionamento degli strumenti di navigazione e producendo forte odore di zolfo all’interno del velivolo.
\nMisure di prevenzione. Negli anni ’90 vennero istituiti 9 Volcanic Ash Advisory Centre-VAAC con il compito di fornire informazioni agli enti gestori del traffico aereo di ogni Stato sulla presenza e dispersione delle ceneri vulcaniche in atmosfera in tutto il mondo.
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\r\nPerché sono pericolose. Le ceneri vulcaniche sono particolarmente insidiose per la difficoltà ad essere viste. Infatti, in caso di copertura nuvolosa, di oscurità notturna o semplicemente quando sono molto diluite (es. ad una certa distanza dal punto di emissione), risultano difficilmente distinguibili dalle normali nubi atmosferiche. Inoltre, i normali radar usati per la navigazione aerea non sono in grado di individuarle a causa delle loro piccole dimensioni.
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\r\nDanni agli aeroplani. Un aeroplano che attraversa una zona interessata dalla presenza di ceneri vulcaniche, anche in quantità molto ridotte, è soggetto ad abrasione della propria superficie e in particolare della cabina di pilotaggio. Ne potrebbe conseguire l'opacizzazione dei vetri e, di conseguenza, si azzererebbe la visibilità da parte del pilota.
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\r\nInoltre, le ceneri vulcaniche - fondendo ad una temperatura inferiore alla normale temperatura di esercizio dei motori a getto - a contatto con le turbine, possono fondersi e saldarsi sulle loro superfici, causando l’occlusione dei fori di aereazione e ostacolando il regolare funzionamento dei motori, fino a determinarne nei casi più gravi l’arresto.
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\r\nLe ceneri e i gas vulcanici possono inoltre interferire con l’elettronica di bordo causando malfunzionamento degli strumenti di navigazione e producendo forte odore di zolfo all’interno del velivolo.
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\r\nMisure di prevenzione. Negli anni ’90 vennero istituiti 9 Volcanic Ash Advisory Centre-VAAC con il compito di fornire informazioni agli enti gestori del traffico aereo di ogni Stato sulla presenza e dispersione delle ceneri vulcaniche in atmosfera in tutto il mondo.