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I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica attiva caratterizzata dal fenomeno del \"bradisismo\": una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido, queste ultime accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo.
\r\n\r\nNel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Dal 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. Nello stesso anno, gli eventi più forti si sono verificati il 27 settembre e il 2 ottobre e hanno avuto rispettivamente magnitudo 4.2 e 4.0. Nel 2024 l'evento maggiore è stato registrato il 20 maggio con una magnitudo di 4.4, a seguito del quale è stata disposta, a supporto della Regione Campania, la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile, con decreto del ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 30 maggio 2024, che ha consentito di effettuare i primi interventi per il soccorso e la prima assistenza alla popolazione interessata. Lo stato di mobilitazione viene dichiarato concluso il 10 luglio 2024 con un nuovo Decreto del Ministro per la protezione civile.
\r\n\r\nPer rispondere alla crisi bradisismica in atto sono state potenziate le attività di monitoraggio del vulcano e, più in generale, sono state rafforzate le azioni di prevenzione del Sistema di protezione civile. In particolare, il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023 ha previsto misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei.
\r\n\r\nMappa Pianificazione speditiva Campi Flegrei
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\nNel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Dal 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. Nello stesso anno, gli eventi più forti si sono verificati il 27 settembre e il 2 ottobre e hanno avuto rispettivamente magnitudo 4.2 e 4.0. Nel 2024 l'evento maggiore è stato registrato il 20 maggio con una magnitudo di 4.4, a seguito del quale è stata disposta, a supporto della Regione Campania, la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile, con decreto del ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 30 maggio 2024, che ha consentito di effettuare i primi interventi per il soccorso e la prima assistenza alla popolazione interessata. Lo stato di mobilitazione viene dichiarato concluso il 10 luglio 2024 con un nuovo Decreto del Ministro per la protezione civile.
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\nLa sismicità. Dal 2018, il sollevamento è stato accompagnato da un graduale incremento dell’attività sismica, sia nel numero di terremoti sia nella loro magnitudo. Nel corso del 2023, sebbene il maggior numero di eventi sia stato caratterizzato da magnitudo basse (circa il 90% degli eventi ha avuto magnitudo inferiori a 1.0), è stato registrato un nuovo incremento nella frequenza dei terremoti. La maggior parte dei quali si è verificata nell’area compresa tra Astroni, Solfatara-Pisciarelli-Agnano, Pozzuoli e Golfo di Pozzuoli, con profondità massime di circa 4 km, prevalentemente concentrate nei primi 2 km.
\nNello stesso anno, gli eventi più forti si sono verificati il 27 settembre e il 2 ottobre e hanno avuto rispettivamente magnitudo 4.2 e 4.0.
\nNel 2024 l'evento maggiore è quello registrato il 20 maggio con una magnitudo di 4.4, verificatosi nell'area la Solfatara di Pozzuoli.
Il confronto con la crisi bradisismica degli anni ’80. La situazione attuale risulta caratterizzata da sollevamenti del suolo e terremoti di magnitudo paragonabili a quelli registrati durante la crisi bradisismica del 1982-84, mentre in termini di impatto su edifici e infrastrutture il quadro è molto diverso. La crisi degli anni ‘80 produsse danni diffusi all’edificato dell’area, in particolare nel Comune di Pozzuoli, tanto da rendere necessario l’allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni, del centro storico, così come del resto avvenne durante la crisi bradisismica degli anni ’70 per gli abitanti del Rione Terra. La crisi bradisismica in atto non ha comportato finora danni rilevanti. Le cause sono da ricercare nella diversa vulnerabilità degli edifici oltre che nella diversa evoluzione del fenomeno sia nella frequenza delle scosse sia nella velocità di sollevamento. Oggi le strutture dell’area sono costituite per lo più da edifici non superiori ai tre piani, prevalentemente in cemento armato o in muratura, che sono stati oggetto, dopo gli anni ’80, di interventi di adeguamento sismico. A tale proposito, con il Decreto Ministeriale dei Lavori Pubblici del 7 marzo 1981, i Comuni dell’area flegrea sono stati classificati sismici con l’obbligo di osservare la normativa tecnica per le costruzioni.
\nLe prime azioni di risposta alla crisi. Il recente intensificarsi della crisi bradisismica, culminata negli eventi di settembre e ottobre 2023, ha reso necessario il potenziamento delle attività di monitoraggio del vulcano da parte dell’INGV e degli altri Centri di Competenza e, più in generale, un rafforzamento delle azioni di prevenzione svolte dal Sistema di protezione civile.
\nIl parere della Commissione Nazionale Grandi Rischi. In questo contesto, il Dipartimento ha convocato più volte la Commissione Nazionale Grandi Rischi - Settori rischio vulcanico e rischio sismico chiedendole di esprimere il proprio parere sulla situazione in atto e di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Per avere ulteriori elementi di valutazione sono stati coinvolti anche diversi esperti nazionali ed internazionali.
\nAll’esito di queste riunioni, la Commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza della presenza di magma in profondità quale causa scatenante dell’attuale crisi bradisismica. Tuttavia, in assenza di evidenze di risalita magmatica, si è ritenuto di confermare “il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico”. Si è ritenuto quindi opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei Centri di Competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di innalzare il livello di allerta.
La deformazione del suolo. Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera dei Campi Flegrei, ancora in atto. Il valore massimo di sollevamento raggiunto, alla fine di settembre 2024, nel Rione Terra a Pozzuoli (punto di massima deformazione della caldera) è di circa 133,5 cm, di cui circa 15.5 cm da gennaio 2024.
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\r\nNel 2024 l'evento maggiore è quello registrato il 20 maggio con una magnitudo di 4.4, verificatosi nell'area la Solfatara di Pozzuoli.
Il confronto con la crisi bradisismica degli anni ’80. La situazione attuale risulta caratterizzata da sollevamenti del suolo e terremoti di magnitudo paragonabili a quelli registrati durante la crisi bradisismica del 1982-84, mentre in termini di impatto su edifici e infrastrutture il quadro è molto diverso. La crisi degli anni ‘80 produsse danni diffusi all’edificato dell’area, in particolare nel Comune di Pozzuoli, tanto da rendere necessario l’allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni, del centro storico, così come del resto avvenne durante la crisi bradisismica degli anni ’70 per gli abitanti del Rione Terra. La crisi bradisismica in atto non ha comportato finora danni rilevanti. Le cause sono da ricercare nella diversa vulnerabilità degli edifici oltre che nella diversa evoluzione del fenomeno sia nella frequenza delle scosse sia nella velocità di sollevamento. Oggi le strutture dell’area sono costituite per lo più da edifici non superiori ai tre piani, prevalentemente in cemento armato o in muratura, che sono stati oggetto, dopo gli anni ’80, di interventi di adeguamento sismico. A tale proposito, con il Decreto Ministeriale dei Lavori Pubblici del 7 marzo 1981, i Comuni dell’area flegrea sono stati classificati sismici con l’obbligo di osservare la normativa tecnica per le costruzioni.
\r\n\r\nLe prime azioni di risposta alla crisi. Il recente intensificarsi della crisi bradisismica, culminata negli eventi di settembre e ottobre 2023, ha reso necessario il potenziamento delle attività di monitoraggio del vulcano da parte dell’INGV e degli altri Centri di Competenza e, più in generale, un rafforzamento delle azioni di prevenzione svolte dal Sistema di protezione civile.
\r\n\r\nIl parere della Commissione Nazionale Grandi Rischi. In questo contesto, il Dipartimento ha convocato più volte la Commissione Nazionale Grandi Rischi - Settori rischio vulcanico e rischio sismico chiedendole di esprimere il proprio parere sulla situazione in atto e di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Per avere ulteriori elementi di valutazione sono stati coinvolti anche diversi esperti nazionali ed internazionali.
\r\nAll’esito di queste riunioni, la Commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza della presenza di magma in profondità quale causa scatenante dell’attuale crisi bradisismica. Tuttavia, in assenza di evidenze di risalita magmatica, si è ritenuto di confermare “il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico”. Si è ritenuto quindi opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei Centri di Competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di innalzare il livello di allerta.
A seguito degli eventi sismici che si sono verificati il 27 settembre e il 2 ottobre 2023, rispettivamente di magnitudo di 4.2 e 4.0, per fornire una risposta organica alla crisi bradisismica in atto, con misure di prevenzione sia strutturali sia non strutturali, il Governo ha approvato il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, successivamente convertito nella legge n. 183 del 7 dicembre 2023. Inoltre, dopo la scossa di magnitudo 4.4 del 20 maggio 2024, è stata disposta, a supporto della Regione Campania, la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile, con decreto del ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 30 maggio 2024.
\nIl decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023. Il provvedimento definisce le azioni principali che il Sistema della protezione civile deve mettere in campo per rispondere efficacemente a una situazione di rischio complessa come quella che caratterizza l’area dei Campi Flegrei. L’analisi della vulnerabilità delle zone edificate; l’elaborazione di un piano speditivo di emergenza dedicato al bradisismo; la definizione di un piano di comunicazione alla popolazione; la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali: sono queste le principali linee di attività in cui sono impegnati il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania e i Centri di Competenza con maggiore preparazione tecnica ed esperienza in questo ambito nel nostro Paese, ovvero l’INGV-OV, il Centro PLINIVS-LUPT, il Consorzio Interuniversitario Reluis, Eucentre, il CNR-IREA e il CNR-IGAG, operando in stretto raccordo con i Comuni interessati e la città metropolitana di Napoli. Inoltre, il decreto-legge prevede il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile.
\nIl Piano di analisi della vulnerabilità delle zone edificate. Con Decreto del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 26 febbraio 2024, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato approvato un piano straordinario, coordinato dal Dipartimento, per l’analisi della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio e della pericolosità locale nelle zone edificate, attraverso un nuovo studio di microzonazione sismica. Le attività previste da tale Piano interessano la zona di intervento, individuata nell'ambito della pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo.
\nTali azioni sono finalizzate a supportare le strategie di riqualificazione sismica e a individuare le priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico. In questo ambito, è previsto anche un programma di potenziamento del monitoraggio sismico e delle strutture, attraverso l’integrazione delle reti gestite dall'Ingv-Osservatorio Vesuviano e dal Dipartimento della protezione civile.
\nIl Piano di comunicazione alla popolazione. Tra le misure urgenti il decreto-legge prevede la realizzazione di un Piano di comunicazione alla popolazione, coordinato dalla Regione Campania, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei rischi, la pianificazione di protezione civile e i comportamenti corretti da adottare nelle aree interessate, con una attenzione particolare alle persone con disabilità.
\nIn particolare, il Piano si articola in macro-attività che prevedono: la realizzazione di campagne di comunicazione di sensibilizzazione e di servizio; il potenziamento e l'armonizzazione dei siti web istituzionali; lo sviluppo di una app regionale per il cittadino; l'organizzazione di incontri periodici con la popolazione e di iniziative rivolte agli istituti scolastici e alle Università delle aree interessate dal fenomeno bradisismico; la programmazione di iniziative culturali e promosse dal terzo settore; il supporto agli sportelli informativi dei comuni interessati; l'organizzazione di open day delle strutture pubbliche; la realizzazione di attività di formazione rivolta a giornalisti, volontari, dirigenti scolatici, dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, inclusi quelli dei comuni interessati; la progettazione, realizzazione e installazione di cartelli multilingua.
\nIl Piano è stato approvato con la delibera n.679 dalla Giunta della Regione Campania il 23 novembre 2023 ed è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania numero 86 del 04 dicembre 2023.
\nLa Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo. Prevista dall’art. 4 del DL 140, tale pianificazione nasce dall’esigenza di definire una specifica strategia e delle procedure operative per rispondere agli effetti e alle possibili conseguenze del bradisismo.
\nÈ predisposta dal Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, sulla base dei piani di protezione civile territoriali e nazionale e delle conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri di competenza.
\nLa verifica delle infrastrutture di trasporto e dei servizi essenziali. La Regione Campania coordina inoltre, in raccordo con i Comuni interessati, le attività di verifica e individuazione delle criticità da superare per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e per supportare l'aggiornamento della pianificazione per il bradisismo. Con Delibera della Giunta Regionale n.7 del 10 gennaio 2024 sono state approvate le \"Misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali\".
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Descrizione. Il termine \"bradisismo\" deriva dal greco bradýs (βραδύς), \"lento\" e seismós (σεισμός), che significa scossa. È una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento (subsidenza) alternate a fasi di sollevamento più rapido. Il fenomeno è noto, anche se con caratteristiche specifiche, in diverse caldere vulcaniche nel mondo (es. Long Valley, U.s.a.; Rabaul, Papua Nuova Guinea) tra le quali quella italiana dei Campi Flegrei. Il sollevamento rapido può essere accompagnato da numerosi terremoti (sciami sismici) che generalmente non raggiungono magnitudo elevate ma, essendo molto superficiali, si avvertono facilmente e potrebbero in alcuni casi provocare danni a edifici e infrastrutture.
\nLe cause. Le deformazioni del suolo che caratterizzano il bradisismo, a cui è associata l’attività sismica, sono legate alla dinamica vulcanica della caldera.
\nLe caldere sono strutture vulcaniche morfologicamente ribassate, diverse dal tipico vulcano con edificio a cono. Studi specifici sull’attività delle caldere indicano che i periodi di “unrest” (fase di “agitazione” di un vulcano) di lunga durata sono spesso non eruttivi, cioè le crisi bradisismiche in molti casi non culminano in un’eruzione. Tuttavia, in alcuni casi anche nelle caldere gli “unrest” possono precedere un’eruzione.
\nSulle cause del sollevamento c’è ancora dibattito all’interno della comunità scientifica. Alcuni ricercatori lo attribuiscono all’incremento delle temperature e della pressione dei fluidi presenti nel sistema idrotermale, in risposta ad eventi di degassamento dovuti anche a risalite di magma; altri ritengono, invece, che il fenomeno sia direttamente relazionato, in tutto o in parte, ad apporti di magma a livelli della camera magmatica superficiale.
Gli effetti. La lenta deformazione del suolo, nella fase di sollevamento rapido a cui è associata l’attività sismica, potrebbe compromettere la funzionalità di alcune infrastrutture (come reti idriche, del gas o banchine portuali) ma anche provocare lesioni di piccola entità a elementi non strutturali degli edifici, con la formazione di crepe o la caduta di intonaci e la perdita di ortogonalità di porte e finestre, tale da pregiudicarne un’agevole apertura/chiusura. Sequenze sismiche di magnitudo significative (M=4-4.5) e con frequenze elevate (più eventi al giorno) sono in grado invece di provocare - potenzialmente - danni più consistenti.
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Gli effetti. La lenta deformazione del suolo, nella fase di sollevamento rapido a cui è associata l’attività sismica, potrebbe compromettere la funzionalità di alcune infrastrutture (come reti idriche, del gas o banchine portuali) ma anche provocare lesioni di piccola entità a elementi non strutturali degli edifici, con la formazione di crepe o la caduta di intonaci e la perdita di ortogonalità di porte e finestre, tale da pregiudicarne un’agevole apertura/chiusura. Sequenze sismiche di magnitudo significative (M=4-4.5) e con frequenze elevate (più eventi al giorno) sono in grado invece di provocare - potenzialmente - danni più consistenti.
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\nLe attività di monitoraggio e sorveglianza dei Campi Flegrei sono assicurate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Osservatorio Vesuviano (Ingv-OV), attraverso una rete di strumentazione volta all’analisi della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle caratteristiche fisico-chimiche dei gas, che nell’insieme consentono di definire e valutare lo stato di attività del vulcano. Il monitoraggio attraverso reti strumentali multiparametriche, implementate anche grazie al contributo economico della Regione Campania, è integrato da campagne di misura periodiche sul campo e da analisi in laboratorio, che garantiscono una visione completa delle dinamiche vulcaniche. Sul sito dell’INGV-OV sono disponibili i dettagli e gli aggiornamenti sulle attività di monitoraggio.
\nAnche l'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) concorre al monitoraggio delle deformazioni del suolo, attraverso le analisi di interferometria radar da satellite.
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\nI primi dati forniti dalla rete di livellazione mostrano che tra il 1905 e il 1945 l’area dei Campi Flegrei è stata caratterizzata da un continuo abbassamento, pari a circa 100 cm misurati in prossimità del “Serapeo”, con una velocità media di circa 2,5 cm/anno. Successivamente si è registrata una inversione di tendenza poiché tra il 1945 e il 1953 il suolo ha ripreso a sollevarsi di oltre 50 cm in assenza di significativa sismicità. Sono seguite due crisi bradisismiche intense, rispettivamente nel 1970-1972 e nel 1982-84.
\nLa crisi degli anni ’70. La crisi bradisismica avvenuta tra il 1970 e il 1972 fu caratterizzata da un sollevamento complessivo (iniziato nel 1968) di circa 177 cm, con una velocità massima di 6,2 cm/mese.
\nNei primi mesi del 1970 vennero segnalate numerose lesioni nei muri a secco che proteggevano il percorso della ferrovia cumana e in alcuni edifici del centro storico di Pozzuoli. I pescatori segnalarono diverse evidenze che indicavano un sollevamento del suolo, come la differente inclinazione delle passerelle dei traghetti o l’innalzamento di un arco situato nel porticciolo, sotto il quale i barcaioli da qualche mese potevano transitare stando in piedi sulle loro barche.
Il sollevamento fu accompagnato da sciami sismici con eventi di bassa magnitudo per lo più non avvertiti dalla popolazione. In particolare, furono registrate circa 2.600 scosse tra il 28 febbraio e il 30 ottobre 1970, tutte di bassa magnitudo (M<2.0), concentrate nella zona centrale di massimo sollevamento della caldera. Il 3 marzo 1970 iniziò lo sgombero del Rione Terra, in quanto molte delle abitazioni mostravano lesioni e si temeva non potessero resistere a possibili scosse sismiche più forti. Le persone allontanate dalle proprie abitazioni furono alloggiate in un ospedale e in alcuni alberghi lungo il litorale Domizio, in attesa dello sviluppo del futuro Rione Toiano.
\nAl termine della crisi, iniziò una lenta fase di abbassamento del suolo fino a circa 21 cm rispetto al massimo sollevamento.
A seguito degli eventi, fu emanata una legge speciale (n°475 del 19 luglio del 1971), che imponeva il rispetto delle prescrizioni valide per le zone sismiche di seconda categoria per le nuove costruzioni ricadenti nel Comune di Pozzuoli.
\nLa crisi degli anni ’80. La successiva crisi bradisismica, avvenuta tra il 1982 e il 1984, raggiunse un sollevamento massimo di 179 cm, per un totale di 334 cm rispetto al 1970. La velocità di sollevamento massima fu di 14,5 cm/mese. Il sollevamento fu accompagnato da terremoti e intensi sciami sismici: nel corso dell’intero periodo di crisi, furono registrati oltre 16mila eventi, con due scosse di M=4.0.
\nIn particolare, la sismicità divenne significativa a partire dalla primavera del 1983. Da quel momento gli edifici di Pozzuoli furono sottoposti a continue sollecitazioni sismiche sia con eventi di piccola energia, ma molto frequenti, sia con eventi più isolati di energia più elevata. Un incremento significativo dell'attività sismica si registrò tra il 4 settembre e il 4 ottobre 1983 quando si verificò un terremoto di M=4.0 con epicentro nei pressi della Solfatara e una profondità tra 2,5 e 3,0 km.
\nL'evento produsse danni e panico nella città di Pozzuoli. Il terremoto fu avvertito in un raggio di oltre 30 km. L'intensità nell'area epicentrale (Pozzuoli) risultò del VII grado della scala MCS, mentre in parte della città di Napoli risultò del VI grado.
\nA seguito dei danni subiti da molti edifici di Pozzuoli, per effetto delle continue sollecitazioni sismiche, anche in questa occasione fu deciso l'allontanamento di parte della popolazione che, dopo un primo periodo passato nei villaggi turistici del litorale Domizio, è stata ospitata verso nel nuovo quartiere dell'area Monteruscello. Durante gli ultimi mesi del 1984, il fenomeno diminuì di intensità e la crisi sismica si chiuse con l'evento dell'8 dicembre di M=3.8.
Dal 1985 l’attività fu caratterizzata nuovamente da una fase di abbassamento del suolo che, a novembre 2004, raggiunse il valore complessivo di circa 94 cm. Durante tale periodo si verificarono tre brevi episodi di sollevamento, nel 1989, nel 1994 e nel 2000, tutti inferiori ai 10 cm, accompagnati da sciami sismici di bassa magnitudo.
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\nSono più di 1500 i cittadini che hanno partecipato oggi alla giornata conclusiva, incentrata sulla simulazione delle procedure di allontanamento assistito della popolazione dai sette Comuni della zona rossa: di questi, oltre mille hanno testato il trasferimento, a bordo dei 47 autobus attivati grazie al supporto di ACaMIR e ai treni ad alta velocità messi a disposizione da Trenitalia, mentre i restanti hanno partecipato nelle aree di attesa allestite nei loro comuni, dove hanno ricevuto informazioni sul rischio vulcanico e sul piano. Un segnale di grande adesione della popolazione, decisamente superiore a quella dell’esercitazione condotta nel 2019.
\nL’esercitazione ha visto impegnati sul territorio più di 700 operatori di protezione civile e ha coinvolto oltre sessanta tra enti e amministrazioni diverse, con uno sforzo di coordinamento che rispecchia la complessità dello scenario esercitativo.
\nNell’ambito dell’esercitazione è stato testato anche l’invio del messaggio IT-alert a tutti i cellullari presenti nell’area dei Campi Flegrei e della regione Campania. Sono stati 55mila i questionari compilati dai cittadini, utili per migliorare il sistema e renderlo sempre più efficace.
\n“EXE Flegerei 2024”, che si è svolta nell’ambito della sesta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile, è organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Campania, in collaborazione con i Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, con le prefetture di Napoli e di Caserta, con le strutture operative e i centri di competenza del Dipartimento (INGV, Centro Studi PLINIVS-LUPT e CNR-IREA). Hanno partecipato, inoltre, le regioni e le province autonome gemellate con i comuni coinvolti.
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\nNell’ambito dello scenario esercitativo, venerdì 11 ottobre si arriverà alla simulazione di uno stato di rischio di eruzione imminente con l’innalzamento del livello di allerta a rosso e l’attivazione della fase operativa di allarme.
\nQuesto sarà il momento del test IT-alert che, intorno alle 17:00, raggiungerà tutti i cellullari presenti nel territorio della Regione Campania con il seguente messaggio:
\n\n
TEST TEST Esercitazione Campi Flegrei 2024. Questo è un messaggio di TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di una possibile attività vulcanica ai Campi Flegrei. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST
\n\n
Il messaggio, a causa del fenomeno dell’overshooting, potrà essere ricevuto anche dai telefoni cellulari che si trovano nelle regioni confinanti o limitrofe alla Campania.
\nIn un situazione reale, IT-alert segnalerebbe l’inizio delle attività previste dal Piano di allontanamento della popolazione, che sarà testato a partire dalle ore 9:00 del 12 ottobre.
\nIl sistema IT-alert è operativo dal 13 febbraio 2024 per lo scenario di attività vulcanica ai Campi Flegrei, ma grazie ai test e ai feedback raccolti sarà possibile verificare il processo di trasmissione dei messaggi, il comportamento delle celle telefoniche e la relativa copertura per rendere il sistema sempre più efficace. Per tutte le informazioni relative a Exe Flegrei 2024 vai sul sito www.protezionecivile.gov.it
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\nL’esercitazione si svolgerà nell’ambito della sesta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile e ha l’obiettivo di coinvolgere la popolazione nel test del Piano nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. In particolare, sarà testato l’allontanamento della popolazione dei Comuni inseriti nella zona rossa: Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Marano e una piccola zona di Giugliano in Campania, nonché alcune Municipalità di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero, Chiaiano e San Ferdinando). Il contesto di “Exe Flegrei 2024” prevede attività connesse alla tutela della salute – attraverso la verifica delle procedure previste dal Piano Sanitario di Settore della Regione Campania per l’Area Campi Flegrei - e dei beni culturali, come la rimozione e la messa in sicurezza di manufatti e oggetti di interesse storico artistico conservati presso il sito del Castello di Baia (nel comune di Bacoli).
\nDurante la fase esercitativa, inoltre, sarà testato l’invio di un messaggio di allarme IT-alert in tutto il territorio della Regione Campania al fine di informare i cittadini della simulazione di una possibile attività vulcanica ai Campi Flegrei.
\nA partire dal 9 ottobre lo scenario esercitativo simulerà la variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomeni tali da determinare un possibile passaggio dallo stato attuale del vulcano, quello di allerta gialla, al livello di allerta arancione. La prima giornata esercitativa vedrà, quindi, un’attività di monitoraggio e valutazione da parte dei Centri di Competenza del Dipartimento, con la simulazione della variazione di alcuni parametri del vulcano.
\nGiovedì 10 ottobre si riunirà, in seduta straordinaria, la Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei Grandi Rischi - Settore rischio vulcanico (CGR-SRV), all’esito della riunione verrà simulato il passaggio al livello di allerta arancione con la progressiva attivazione del Sistema nazionale di protezione civile. Verrà quindi simulata la deliberazione dello stato di emergenza da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri e l’attivazione della fase operativa di preallarme. Presso la sede del Dipartimento, a Roma, verrà convocato il Comitato Operativo della protezione civile strutturato nella massima configurazione di risposta. Successivamente si procederà ad istituire una Direzione di Comando e Controllo (DiComaC) presso la sede logistica di San Marco Evangelista, a Caserta, per garantire il coordinamento informativo e operativo delle attività delle componenti e strutture operative nazionali.
\nVenerdì 11 ottobre, in considerazione delle ulteriori variazioni dei parametri di monitoraggio e delle valutazioni della CGR-SRV, si arriverà alla simulazione di uno stato di rischio di eruzione imminente con l’innalzamento del livello di allerta a rosso e l’attivazione della fase operativa di allarme.
\nQuesto sarà il momento del test IT-alert con l’invio di un messaggio che, a partire dalle 17, raggiungerà tutti i cellullari presenti nell’area dei Campi Flegrei e della regione Campania. Il messaggio, in un situazione reale, segnalerebbe l’inizio delle attività previste dal Piano di allontanamento della popolazione. Per questo motivo, a seguito del messaggio di test IT-alert, l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli attiverà il proprio piano interno, dando il via all’evacuazione, con il trasferimento reale di una parte del personale e l’attivazione del Presidio d’emergenza.
\nLa giornata di sabato 12 ottobre, infine, sarà dedicata all’attivazione del Piano di allontanamento della popolazione della zona rossa e all’accoglienza nelle Regioni e Province Autonome gemellate. Il Piano prevede che alla dichiarazione di “allarme” tutta la popolazione dovrà abbandonare la zona rossa e potrà scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:
\nL’attività esercitativa simulerà, a partire dalle ore 9.00, un reale allontanamento assistito di un campione di popolazione dei 7 Comuni della Zona Rossa, che parteciperà alle attività su base volontaria. I cittadini raggiungeranno le aree di attesa previste dalla pianificazione comunale e da qui, attraverso i mezzi messi a disposizione dalla Regione Campania, verranno trasferiti nelle aree di incontro dove si procederà alla registrazione propedeutica al trasferimento presso le Regioni gemellate. Il Dipartimento della Protezione Civile, con la Regione Campania, l’Agenzia regionale ACaMIR e le Regioni e PPAA gemellate, allestiranno 5 aree di incontro delle 6 previste dal piano di allontanamento: la stazione di Napoli Centrale, la stazione di Napoli Afragola AV, la stazione di Villa Literno (CE), a stazione di Aversa (CE) e l’Istituto “Don Diana” a Giugliano in Campania (NA). In particolare, grazie alla disponibilità di Ferrovie dello Stato Italiane, dalla stazione di Napoli Centrale alle ore 11.45 partirà un treno diretto ad Aversa, che simulerà, per i cittadini di Pozzuoli, Soccavo e Bagnoli, la partenza verso le regioni gemellate. Altri due convogli stazioneranno rispettivamente nelle stazione di Aversa e di Villa Literno, per consentire il completamento delle procedure di registrazione e la conseguente salita sui treni. Al temine i partecipanti verranno accompagnati tramite bus, alle rispettive aree di attesa di partenza. Tutte le attività esercitative si concluderanno alle ore 13.00 di sabato 12 ottobre.
\n","value":"Prenderà il via in Campania mercoledì 9 ottobre - e proseguirà fino a sabato 12 - l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico “Exe Flegrei 2024”, organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Regione Campania, in collaborazione con i Comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, con la Prefettura di Napoli, con le strutture operative e i centri di competenza del Dipartimento (INGV, Centro Studi PLINIVS-LUPT e CNR-IREA); parteciperanno, inoltre, le Regioni e le Province Autonome gemellate con i Comuni coinvolti e Ferrovie dello Stato Italiane.
\r\n\r\nL’esercitazione si svolgerà nell’ambito della sesta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile e ha l’obiettivo di coinvolgere la popolazione nel test del Piano nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. In particolare, sarà testato l’allontanamento della popolazione dei Comuni inseriti nella zona rossa: Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Marano e una piccola zona di Giugliano in Campania, nonché alcune Municipalità di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero, Chiaiano e San Ferdinando). Il contesto di “Exe Flegrei 2024” prevede attività connesse alla tutela della salute – attraverso la verifica delle procedure previste dal Piano Sanitario di Settore della Regione Campania per l’Area Campi Flegrei - e dei beni culturali, come la rimozione e la messa in sicurezza di manufatti e oggetti di interesse storico artistico conservati presso il sito del Castello di Baia (nel comune di Bacoli).
\r\n\r\nDurante la fase esercitativa, inoltre, sarà testato l’invio di un messaggio di allarme IT-alert in tutto il territorio della Regione Campania al fine di informare i cittadini della simulazione di una possibile attività vulcanica ai Campi Flegrei.
\r\n\r\nA partire dal 9 ottobre lo scenario esercitativo simulerà la variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomeni tali da determinare un possibile passaggio dallo stato attuale del vulcano, quello di allerta gialla, al livello di allerta arancione. La prima giornata esercitativa vedrà, quindi, un’attività di monitoraggio e valutazione da parte dei Centri di Competenza del Dipartimento, con la simulazione della variazione di alcuni parametri del vulcano.
\r\n\r\nGiovedì 10 ottobre si riunirà, in seduta straordinaria, la Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei Grandi Rischi - Settore rischio vulcanico (CGR-SRV), all’esito della riunione verrà simulato il passaggio al livello di allerta arancione con la progressiva attivazione del Sistema nazionale di protezione civile. Verrà quindi simulata la deliberazione dello stato di emergenza da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri e l’attivazione della fase operativa di preallarme. Presso la sede del Dipartimento, a Roma, verrà convocato il Comitato Operativo della protezione civile strutturato nella massima configurazione di risposta. Successivamente si procederà ad istituire una Direzione di Comando e Controllo (DiComaC) presso la sede logistica di San Marco Evangelista, a Caserta, per garantire il coordinamento informativo e operativo delle attività delle componenti e strutture operative nazionali.
\r\n\r\nVenerdì 11 ottobre, in considerazione delle ulteriori variazioni dei parametri di monitoraggio e delle valutazioni della CGR-SRV, si arriverà alla simulazione di uno stato di rischio di eruzione imminente con l’innalzamento del livello di allerta a rosso e l’attivazione della fase operativa di allarme.
\r\n\r\nQuesto sarà il momento del test IT-alert con l’invio di un messaggio che, a partire dalle 17, raggiungerà tutti i cellullari presenti nell’area dei Campi Flegrei e della regione Campania. Il messaggio, in un situazione reale, segnalerebbe l’inizio delle attività previste dal Piano di allontanamento della popolazione. Per questo motivo, a seguito del messaggio di test IT-alert, l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli attiverà il proprio piano interno, dando il via all’evacuazione, con il trasferimento reale di una parte del personale e l’attivazione del Presidio d’emergenza.
\r\n\r\nLa giornata di sabato 12 ottobre, infine, sarà dedicata all’attivazione del Piano di allontanamento della popolazione della zona rossa e all’accoglienza nelle Regioni e Province Autonome gemellate. Il Piano prevede che alla dichiarazione di “allarme” tutta la popolazione dovrà abbandonare la zona rossa e potrà scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:
\r\n\r\nL’attività esercitativa simulerà, a partire dalle ore 9.00, un reale allontanamento assistito di un campione di popolazione dei 7 Comuni della Zona Rossa, che parteciperà alle attività su base volontaria. I cittadini raggiungeranno le aree di attesa previste dalla pianificazione comunale e da qui, attraverso i mezzi messi a disposizione dalla Regione Campania, verranno trasferiti nelle aree di incontro dove si procederà alla registrazione propedeutica al trasferimento presso le Regioni gemellate. Il Dipartimento della Protezione Civile, con la Regione Campania, l’Agenzia regionale ACaMIR e le Regioni e PPAA gemellate, allestiranno 5 aree di incontro delle 6 previste dal piano di allontanamento: la stazione di Napoli Centrale, la stazione di Napoli Afragola AV, la stazione di Villa Literno (CE), a stazione di Aversa (CE) e l’Istituto “Don Diana” a Giugliano in Campania (NA). In particolare, grazie alla disponibilità di Ferrovie dello Stato Italiane, dalla stazione di Napoli Centrale alle ore 11.45 partirà un treno diretto ad Aversa, che simulerà, per i cittadini di Pozzuoli, Soccavo e Bagnoli, la partenza verso le regioni gemellate. Altri due convogli stazioneranno rispettivamente nelle stazione di Aversa e di Villa Literno, per consentire il completamento delle procedure di registrazione e la conseguente salita sui treni. Al temine i partecipanti verranno accompagnati tramite bus, alle rispettive aree di attesa di partenza. Tutte le attività esercitative si concluderanno alle ore 13.00 di sabato 12 ottobre.
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\nVISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 recante il Codice della protezione civile, ed in particolare l’articolo 23;
\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 10 novembre 2022, con il quale al Ministro senza portafoglio Senatore Nello Musumeci è stato conferito l’incarico per la protezione civile e le politiche del mare;
\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 12 novembre 2022, con il quale sono state delegate al Ministro senza portafoglio Senatore Nello Musumeci le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri ivi indicate, con particolare riferimento all’articolo 2 concernente la delega di funzioni in materia di protezione civile;
\nVISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183;
\nVISTA la “Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo” prevista dall’articolo 4 del citato decreto-legge n. 140/2023, di cui alla nota del Capo del Dipartimento della protezione civile n 64212 del 12 dicembre 2023;
\nVISTO il decreto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare del 30 maggio 2024 recante “Dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile in conseguenza dell'evento sismico di magnitudo 4.4 verificatosi il 20 maggio 2024 nell'ambito del fenomeno bradisismico in atto nell'area Campi Flegrei”;
\nCONSIDERATO che sono stati effettuati i primi interventi necessari per fornire supporto attraverso misure temporanee per assicurare il soccorso e la prima assistenza alla popolazione interessata;
\nCONSIDERATO, altresì, il conseguente venire meno dei presupposti per il proseguimento dello stato di mobilitazione di cui al sopra citato decreto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare del 30 maggio 2024;
\nSU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
\nSENTITA la Regione Campania;
\nDECRETA:
\nART. 1
\nIl presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
\nRoma, 10 luglio 2024.
\nIL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\nNello Musumeci
IL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\r\n\r\nVISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 recante il Codice della protezione civile, ed in particolare l’articolo 23;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 10 novembre 2022, con il quale al Ministro senza portafoglio Senatore Nello Musumeci è stato conferito l’incarico per la protezione civile e le politiche del mare;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 12 novembre 2022, con il quale sono state delegate al Ministro senza portafoglio Senatore Nello Musumeci le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri ivi indicate, con particolare riferimento all’articolo 2 concernente la delega di funzioni in materia di protezione civile;
\r\n\r\nVISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183;
\r\n\r\nVISTA la “Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo” prevista dall’articolo 4 del citato decreto-legge n. 140/2023, di cui alla nota del Capo del Dipartimento della protezione civile n 64212 del 12 dicembre 2023;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare del 30 maggio 2024 recante “Dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile in conseguenza dell'evento sismico di magnitudo 4.4 verificatosi il 20 maggio 2024 nell'ambito del fenomeno bradisismico in atto nell'area Campi Flegrei”;
\r\n\r\nCONSIDERATO che sono stati effettuati i primi interventi necessari per fornire supporto attraverso misure temporanee per assicurare il soccorso e la prima assistenza alla popolazione interessata;
\r\n\r\nCONSIDERATO, altresì, il conseguente venire meno dei presupposti per il proseguimento dello stato di mobilitazione di cui al sopra citato decreto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare del 30 maggio 2024;
\r\n\r\nSU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
\r\n\r\nSENTITA la Regione Campania;
\r\n\r\nDECRETA:
\r\n\r\nART. 1
\r\n\r\nIl presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
\r\n\r\nRoma, 10 luglio 2024.
\r\n\r\nIL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\r\nNello Musumeci
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 16 luglio 2024
\n","value":"Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 16 luglio 2024
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\nIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
\nVISTI gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
\nVISTO il «Codice della protezione civile» di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1;
\nVISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183, recante «Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei»;
\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, recante disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016;
\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 febbraio 2015, recante indicazioni alle Componenti e alle Strutture operative del Servizio Nazionale per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della zona rossa dell'area vesuviana, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 2015;
\nVISTO il decreto del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare del 30 maggio 2024, con cui e' stato dichiarato lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile in conseguenza dell'evento sismico di magnitudo 4.4 verificatosi il 20 maggio 2024 nell'ambito del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\nRITENUTA la straordinaria necessità di definire misure urgenti per fronteggiare gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\nRITENUTA la straordinaria necessità di definire misure urgenti di protezione civile, funzionali a contrastare il disagio abitativo dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte o gravemente danneggiata in conseguenza degli eventi sismici che hanno interessato i territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a partire dal 24 agosto 2016;
\nRITENUTA la straordinaria necessità ed urgenza, in presenza di un pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, di provvedere ad una immediata limitazione dell'attività edificatoria nei territori delimitati ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, al fine di contenere la densità abitativa e gli effetti che un suo aumento potrebbe produrre sull'attuazione della pianificazione di protezione civile;
\nVISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 24 giugno 2024;
\nSULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e il Ministro dell'economia e delle finanze;
\nEMANA
\nil seguente decreto-legge:
\nART. 1
\n(Ambito di applicazione)
ART. 2
\n(Commissario straordinario per l'attuazione degli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei)
ART. 3
\n(Misure di semplificazione, accelerazione e derogatorie per l'attuazione degli interventi nell'area dei Campi Flegrei)
ART. 4
\n(Misure urgenti per assicurare la continuità dell'attività scolastica)
ART. 5
\n(Contributi per l'autonoma sistemazione)
ART. 6
\n(Interventi di nuova costruzione)
ART. 7
\n(Programmazione degli interventi di riqualificazione sismica del patrimonio edilizio ad uso residenziale nell'area dei Campi Flegrei)
ART. 8
\n(Misure urgenti per la riparazione e la riqualificazione sismica degli edifici residenziali inagibili)
ART. 9
\n(Supporto alla capacità operativa del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri)
ART. 10
(Disposizioni finanziarie)
II CAPO - Disposizioni per interventi di protezione civile e di coesione
\nART. 11
\n(Ulteriori disposizioni per la gestione degli interventi post sisma 2016 Centro Italia)
ART. 12
\n(Modifiche all'articolo 19 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124)
ART. 13
\n(Entrata in vigore)
Dato a Roma, addi' 2 luglio 2024
\nMATTARELLA
\nMeloni, Presidente del Consiglio dei ministri
\nMusumeci, Ministro per la protezione civile e le politiche del mare
\nFitto, Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR
\nGiorgetti, Ministro dell'economia e delle finanze
Visto: il Guardasigilli: Nordio
\n","value":"CAPO I - Ulteriori misure urgenti di protezione civile e di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei
\r\n\r\nIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
\r\n\r\nVISTI gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
\r\n\r\nVISTO il «Codice della protezione civile» di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1;
\r\n\r\nVISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183, recante «Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei»;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, recante disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 febbraio 2015, recante indicazioni alle Componenti e alle Strutture operative del Servizio Nazionale per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della zona rossa dell'area vesuviana, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 2015;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare del 30 maggio 2024, con cui e' stato dichiarato lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile in conseguenza dell'evento sismico di magnitudo 4.4 verificatosi il 20 maggio 2024 nell'ambito del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\r\n\r\nRITENUTA la straordinaria necessità di definire misure urgenti per fronteggiare gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\r\n\r\nRITENUTA la straordinaria necessità di definire misure urgenti di protezione civile, funzionali a contrastare il disagio abitativo dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte o gravemente danneggiata in conseguenza degli eventi sismici che hanno interessato i territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a partire dal 24 agosto 2016;
\r\n\r\nRITENUTA la straordinaria necessità ed urgenza, in presenza di un pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, di provvedere ad una immediata limitazione dell'attività edificatoria nei territori delimitati ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, al fine di contenere la densità abitativa e gli effetti che un suo aumento potrebbe produrre sull'attuazione della pianificazione di protezione civile;
\r\n\r\nVISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 24 giugno 2024;
\r\n\r\nSULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e il Ministro dell'economia e delle finanze;
\r\n\r\nEMANA
\r\n\r\nil seguente decreto-legge:
\r\n\r\nART. 1
\r\n(Ambito di applicazione)
ART. 2
\r\n(Commissario straordinario per l'attuazione degli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei)
ART. 3
\r\n(Misure di semplificazione, accelerazione e derogatorie per l'attuazione degli interventi nell'area dei Campi Flegrei)
ART. 4
\r\n(Misure urgenti per assicurare la continuità dell'attività scolastica)
ART. 5
\r\n(Contributi per l'autonoma sistemazione)
ART. 6
\r\n(Interventi di nuova costruzione)
ART. 7
\r\n(Programmazione degli interventi di riqualificazione sismica del patrimonio edilizio ad uso residenziale nell'area dei Campi Flegrei)
ART. 8
\r\n(Misure urgenti per la riparazione e la riqualificazione sismica degli edifici residenziali inagibili)
ART. 9
\r\n(Supporto alla capacità operativa del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri)
ART. 10
\r\n(Disposizioni finanziarie)
II CAPO - Disposizioni per interventi di protezione civile e di coesione
\r\n\r\nART. 11
\r\n(Ulteriori disposizioni per la gestione degli interventi post sisma 2016 Centro Italia)
ART. 12
\r\n(Modifiche all'articolo 19 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124)
ART. 13
\r\n(Entrata in vigore)
Dato a Roma, addi' 2 luglio 2024
\r\n\r\nMATTARELLA
\r\nMeloni, Presidente del Consiglio dei ministri
\r\nMusumeci, Ministro per la protezione civile e le politiche del mare
\r\nFitto, Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR
\r\nGiorgetti, Ministro dell'economia e delle finanze
Visto: il Guardasigilli: Nordio
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\nVISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 recante il Codice della protezione civile, ed in particolare l’articolo 23;
\nVISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183;
\nVISTA la “Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo” prevista dall’articolo 4 del citato decreto-legge n. 140/2023, di cui alla nota del Capo del Dipartimento della protezione civile n 64212 del 12 dicembre 2023;
\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 10 novembre 2022, con il quale al Ministro senza portafoglio senatore Sebastiano Musumeci, detto Nello, è stato conferito l’incarico per la protezione civile e le politiche del mare;
\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 12 novembre 2022, con il quale sono state delegate al Ministro senza portafoglio senatore Sebastiano Musumeci, detto Nello, le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri ivi indicate, con particolare riferimento all’articolo 2 concernente la delega di funzioni in materia di protezione civile;
\nCONSIDERATO che il fenomeno bradisismico in atto sta producendo degli sciami sismici nell’area dei Campi Flegrei culminati con un evento sismico di magnitudo 4.4 verificatosi il 20 maggio 2024;
\nCONSIDERATO che l’intensità dell’evento ha determinato puntuali casi di grave danneggiamento degli edifici e l’evacuazione di alcuni nuclei familiari dalle proprie abitazioni, unitamente all’esigenza di attivare con immediatezza misure temporanee per assicurare il soccorso e l’assistenza alla popolazione interessata con particolare riguardo a misure volte ad assicurare l’accoglienza presso strutture ricettive ovvero ulteriori forme di sostegno all’autonoma sistemazione per le persone evacuate dalle proprie abitazioni a seguito dell’adozione di ordinanze sindacali di sgombero per inagibilità conseguente agli eventi in parola, nonché l’attivazione di procedure finalizzate a garantire un rapido riscontro alle numerose verifiche di agibilità richieste su edifici pubblici e privati;
\nVISTI gli esiti delle riunioni dell’Unità di crisi dipartimentale svoltesi, a partire dalla serata del 20 maggio 2024, in videocollegamento con la Regione Campania, la Prefettura di Napoli, la Città Metropolitana di Napoli, i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il Comando di vertice interforze dello Stato Maggiore della Difesa che hanno visto la partecipazione dei vertici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dell’Osservatorio Vesuviano del predetto Istituto e del centro di competenza CNR-IREA;
\nVISTA la richiesta del Presidente della Regione Campania del 29 maggio 2024 con la quale è stato chiesto lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile, dichiarando il pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili;
\nCONSIDERATA l’eccezionalità della situazione manifestatasi con intensità suscettibile di compromettere beni di primaria importanza, e tenuto conto della necessità di porre in essere con immediatezza i richiamati interventi urgenti di primo soccorso ed assistenza alla popolazione colpita che, per le esigenze delle persone evacuate da edifici dichiarati inagibili, potrebbero protrarsi anche per alcuni mesi;
\nSU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
\nDECRETA:
\nART. 1
\nART. 2
\nRoma, 30 maggio 2024
\nIL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\nNello Musumeci
IL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\r\n\r\nVISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 recante il Codice della protezione civile, ed in particolare l’articolo 23;
\r\n\r\nVISTO il decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2023, n. 183;
\r\n\r\nVISTA la “Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo” prevista dall’articolo 4 del citato decreto-legge n. 140/2023, di cui alla nota del Capo del Dipartimento della protezione civile n 64212 del 12 dicembre 2023;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 10 novembre 2022, con il quale al Ministro senza portafoglio senatore Sebastiano Musumeci, detto Nello, è stato conferito l’incarico per la protezione civile e le politiche del mare;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 12 novembre 2022, con il quale sono state delegate al Ministro senza portafoglio senatore Sebastiano Musumeci, detto Nello, le funzioni del Presidente del Consiglio dei ministri ivi indicate, con particolare riferimento all’articolo 2 concernente la delega di funzioni in materia di protezione civile;
\r\n\r\nCONSIDERATO che il fenomeno bradisismico in atto sta producendo degli sciami sismici nell’area dei Campi Flegrei culminati con un evento sismico di magnitudo 4.4 verificatosi il 20 maggio 2024;
\r\n\r\nCONSIDERATO che l’intensità dell’evento ha determinato puntuali casi di grave danneggiamento degli edifici e l’evacuazione di alcuni nuclei familiari dalle proprie abitazioni, unitamente all’esigenza di attivare con immediatezza misure temporanee per assicurare il soccorso e l’assistenza alla popolazione interessata con particolare riguardo a misure volte ad assicurare l’accoglienza presso strutture ricettive ovvero ulteriori forme di sostegno all’autonoma sistemazione per le persone evacuate dalle proprie abitazioni a seguito dell’adozione di ordinanze sindacali di sgombero per inagibilità conseguente agli eventi in parola, nonché l’attivazione di procedure finalizzate a garantire un rapido riscontro alle numerose verifiche di agibilità richieste su edifici pubblici e privati;
\r\n\r\nVISTI gli esiti delle riunioni dell’Unità di crisi dipartimentale svoltesi, a partire dalla serata del 20 maggio 2024, in videocollegamento con la Regione Campania, la Prefettura di Napoli, la Città Metropolitana di Napoli, i Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il Comando di vertice interforze dello Stato Maggiore della Difesa che hanno visto la partecipazione dei vertici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dell’Osservatorio Vesuviano del predetto Istituto e del centro di competenza CNR-IREA;
\r\n\r\nVISTA la richiesta del Presidente della Regione Campania del 29 maggio 2024 con la quale è stato chiesto lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile, dichiarando il pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili;
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\r\n\r\nSU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
\r\n\r\nDECRETA:
\r\n\r\nART. 1
\r\n\r\nART. 2
\r\n\r\nRoma, 30 maggio 2024
\r\n\r\nIL MINISTRO PER LA PROTEZIONE CIVILE E LE POLITICHE DEL MARE
\r\nNello Musumeci
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 4 giugno 2024
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