{"componentChunkName":"component---src-templates-approfondimento-template-it-jsx","path":"/it/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/il-piano-speditivo-di-emergenza-larea-del-bradisismo-nei-campi-flegrei/","result":{"data":{"node":{"drupal_internal__nid":900011445,"field_categoria_primaria":"approfondimento","title":"Il piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo nei Campi Flegrei","field_titolo_esteso":"Il piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo nei Campi Flegrei","field_id_contenuto_originale":900011446,"field_data":"2023-12-20T14:42:50+01:00","field_tipo_approfondimento":"0","path":{"alias":"/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/il-piano-speditivo-di-emergenza-larea-del-bradisismo-nei-campi-flegrei"},"field_link_esterni":[{"title":"Regione Campania","uri":"http://www.regione.campania.it/"},{"title":"Prefettura - UTG di Napoli","uri":"https://www.prefettura.it/napoli/multidip/index.htm"},{"title":"Comune di Napoli","uri":"https://www.comune.napoli.it/home"},{"title":"INGV - Osservatorio Vesuviano","uri":"https://www.ov.ingv.it/"},{"title":"CNR-IREA","uri":"http://www.irea.cnr.it/"},{"title":"Centro Studi Plinivs","uri":"http://plinivs.it/home/"},{"title":"Comune di Bacoli","uri":"https://www.comune.bacoli.na.it/hh/index.php"},{"title":"Comune di Pozzuoli","uri":"https://comune.pozzuoli.na.it/"}],"field_abstract":null,"body":{"processed":"
Il Piano speditivo di emergenza, previsto dall’art. 4 del decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, è elaborato dal Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, sulla base dei piani di protezione civile comunali e nazionale e delle conoscenze sulla pericolosità sviluppate dai Centri di Competenza che operano nell’area dei Campi Flegrei.
\nObiettivo della pianificazione speditiva di emergenza è la definizione di una specifica strategia e di procedure operative per rispondere agli effetti del bradisismo.
\nIl Dipartimento della protezione civile, d'intesa con la regione Campania, con il coinvolgimento della Città metropolitana e della Prefettura di Napoli, e dei Comuni interessati, promuove attività esercitative per testare le misure previste dal Piano, in particolare tenendo conto della ricognizione dei luoghi in cui vivono le persone con disabilità.
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\nSulla zona di intervento individuata, la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi ha espresso parere favorevole.
La zona di intervento è stata individuata sulla base della localizzazione degli epicentri degli eventi sismici con magnitudo durata superiore o uguale a 2, occorsi nell’area flegrea a partire dal 1983, e dei sollevamenti del suolo uguali o superiori a 10 cm dal 2015 (corrispondenti a circa 20 cm dal 2006).
\nTale zona include parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (Quartiere di Bagnoli e parte della municipalità di Soccavo/Pianura e di Posillipo). Comprende una popolazione totale di 84.961 persone e un numero complessivo (stimato) di edifici residenziali pari a 15.516 distribuiti per Comune.
All’interno della zona di intervento, è stata individuata una zona di intervento “ristretta”, nella quale potrebbero registrarsi, in modo diffuso, i maggiori effetti, se il fenomeno del bradisismo dovesse proseguire e/o intensificarsi.
\nTale zona è stata individuata sulla base della localizzazione degli epicentri degli eventi sismici con magnitudo durata superiore o uguale a 2, occorsi nell’area flegrea a partire dal 1983, e dei sollevamenti uguali o superiori a 30 cm dal 2015 (circa 45 cm dal 2006).
\nInclude parte dei Comuni di Pozzuoli e Napoli, (quartiere di Bagnoli). Comprende una popolazione totale di 33.653 persone e un numero complessivo (stimato) di edifici residenziali pari a 6.929, distribuiti per Comune.
La zona di intervento è stata individuata sulla base delle conoscenze dei fenomeni più significativi che caratterizzano la crisi bradisismica: le deformazioni del suolo e la sismicità. Per questo, ai fini della sua perimetrazione, il Dipartimento ha avviato, in collaborazione con Regione Campania, un lavoro di analisi e approfondimento con i Centri di Competenza che operano nell’area flegrea (INGV-OV, CNR-IREA, PLINIVS). A corredo dei dati su sismicità e deformazioni del suolo, sono stati forniti ulteriori elementi conoscitivi riguardanti le mappe di scuotimento prodotte in occasione degli ultimi eventi sismici e informazioni di sintesi sugli studi di vulnerabilità sismica degli edifici, per lo più abitazioni o servizi, già effettuati dai Centri di Competenza.
\r\nSulla zona di intervento individuata, la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi ha espresso parere favorevole.
La zona di intervento è stata individuata sulla base della localizzazione degli epicentri degli eventi sismici con magnitudo durata superiore o uguale a 2, occorsi nell’area flegrea a partire dal 1983, e dei sollevamenti del suolo uguali o superiori a 10 cm dal 2015 (corrispondenti a circa 20 cm dal 2006).
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All’interno della zona di intervento, è stata individuata una zona di intervento “ristretta”, nella quale potrebbero registrarsi, in modo diffuso, i maggiori effetti, se il fenomeno del bradisismo dovesse proseguire e/o intensificarsi.
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Per le caratteristiche di imprevedibilità che caratterizzano le fenomenologie connesse al bradisismo, a differenza della pianificazione per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei, la strategia operativa del Piano speditivo non si può basare sulla variazione di livelli di allerta e fasi operative definite a priori. La risposta di protezione civile si basa quindi su tre diversi scenari operativi definiti sulla base dei diversi impatti che il fenomeno sismico-deformativo produce su edifici e infrastrutture.
\nNel primo scenario operativo le scosse di terremoto producono danni limitati e localizzati in piccole porzioni di territorio della zona di intervento. La risposta consiste quindi in: azioni di ripristino e messa in sicurezza puntuali o nell’interdizione dei pochi edifici e delle infrastrutture danneggiate. Tale risposta è attuata dal livello locale e regionale in raccordo con il livello nazionale.
\nNel secondo scenario operativo, le scosse di terremoto producono danni più severi in porzioni più ampie del territorio e a un numero significativo di strutture e infrastrutture nella zona di intervento. La risposta consiste quindi in: azioni di verifica speditiva dei danni agli edifici e alle infrastrutture; eventuali interventi di rimozione del pericolo per la pubblica e privata incolumità; ripristino degli edifici e delle infrastrutture coinvolte; operazioni di soccorso e assistenza della popolazione. Sulla base delle valutazioni degli impatti sulle strutture e infrastrutture, si determina il coinvolgimento del livello nazionale attraverso il coordinamento da parte del Comitato operativo della protezione civile e attraverso la successiva eventuale attivazione della Direzione di Comando e Controllo-DiComaC.
\nNel terzo scenario operativo, le deformazioni subiscono un aumento importante in accelerazione e la sismicità aumenta in frequenza ed energia nel territorio della zona di intervento ristretta, provocando danni strutturali significativi agli edifici e alle infrastrutture e criticità tali da non poter più garantire, in modo efficace, i servizi essenziali per i cittadini. Sulla base delle valutazioni degli impatti sulle strutture e infrastrutture, il Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania ed i Sindaci dei Comuni interessati, supporta la risposta operativa messa in atto dal livello territoriale, comprese le eventuali azioni di allontanamento parziale o totale della popolazione. La risposta operativa determina il coinvolgimento del livello nazionale attraverso il coordinamento da parte del Comitato operativo della protezione civile e con la successiva attivazione della Direzione di Comando e Controllo-DiComaC.
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\nIn base ai tre scenari operativi che il Piano individua, i diversi soggetti coinvolti (Comuni, Regione Campania, Città metropolitana e Prefettura di Napoli, Dipartimento della protezione civile) sono chiamati a svolgere specifiche azioni di assistenza alla popolazione e, qualora si rendesse necessario, il suo eventuale allontanamento.
\nA livello comunale il coordinamento delle attività di protezione civile è assicurato dai Centri Operativi Comunali (COC) attivati in caso di emergenza nei Comuni di Bacoli, Pozzuoli e Napoli.
\nA livello provinciale, presso la Prefettura-UTG di Napoli, viene attivato il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), impegnato nella direzione dei servizi di emergenza in coordinamento con la Sala operativa regionale unificata (SORU), che provvede alla gestione delle risorse regionali.
\nIl Dipartimento della protezione civile, in base alle valutazioni effettuate nell’ambito del Comitato operativo e in raccordo con la Regione Campania, può attivare la Direzione di Comando e Controllo-DiComaC, che rappresenta la struttura di coordinamento nazionale e opera in prossimità del luogo dell’emergenza.
Il Piano speditivo prevede un modello di intervento che definisce gli aspetti organizzativi, le strutture di coordinamento e le procedure per la salvaguardia della popolazione a rischio.
\r\n\r\nIn base ai tre scenari operativi che il Piano individua, i diversi soggetti coinvolti (Comuni, Regione Campania, Città metropolitana e Prefettura di Napoli, Dipartimento della protezione civile) sono chiamati a svolgere specifiche azioni di assistenza alla popolazione e, qualora si rendesse necessario, il suo eventuale allontanamento.
\r\nA livello comunale il coordinamento delle attività di protezione civile è assicurato dai Centri Operativi Comunali (COC) attivati in caso di emergenza nei Comuni di Bacoli, Pozzuoli e Napoli.
\r\nA livello provinciale, presso la Prefettura-UTG di Napoli, viene attivato il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), impegnato nella direzione dei servizi di emergenza in coordinamento con la Sala operativa regionale unificata (SORU), che provvede alla gestione delle risorse regionali.
\r\nIl Dipartimento della protezione civile, in base alle valutazioni effettuate nell’ambito del Comitato operativo e in raccordo con la Regione Campania, può attivare la Direzione di Comando e Controllo-DiComaC, che rappresenta la struttura di coordinamento nazionale e opera in prossimità del luogo dell’emergenza.
Nella costruzione del Servizio Nazionale è emersa progressivamente l’esigenza di creare un punto di raccordo per l’attività di previsione e prevenzione dei rischi da un lato, e per la gestione delle emergenze dall’altro.
\nPer questo già a partire dal 1982 viene istituita una Commissione tecnico-scientifica per dare un parere autorevole sulle questioni scientifiche e per orientare la ricerca alla prevenzione dei rischi. Con la Legge n. 225 del 1992 la Commissione viene a configurarsi come l’organo di raccordo tra il Servizio Nazionale e la Comunità scientifica. Dal 2006, la Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi è una struttura indipendente rispetto al Dipartimento della Protezione Civile, perché presieduta e composta da esperti qualificati nelle materie di interesse per la protezione civile. Nel Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 è disciplinata all'art. 20.
\nIl Comitato Operativo (art. 14 Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018) è, invece, l’organo che assicura la direzione unitaria e il coordinamento delle attività di emergenza. Viene convocato quando la Sala situazione Italia si configura come Unità di crisi e la calamità coinvolge direttamente il Dipartimento della Protezione Civile. Costituito nel 1984, assume la sua attuale configurazione nel 2006. Il Comitato è presieduto dal Capo del Dipartimento ed è composto da rappresentanti del Servizio Nazionale della Protezione Civile.
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\nVISTI gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
\nVISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante «Codice della protezione civile»;
\nVISTO l'articolo 11 del decreto-legge del 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge del 24 giugno 2009, n. 77 riguardante il Piano nazionale della prevenzione sismica;
\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, recante disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016;
\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 febbraio 2015, recante indicazioni alle Componenti e alle Strutture operative del Servizio Nazionale per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della zona rossa dell'area vesuviana, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 2015;
\nCONSIDERATA la recente evoluzione del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\nRITENUTA la straordinaria necessità ed urgenza di adottare specifiche misure per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\nRITENUTA, in particolare, la straordinaria necessità e urgenza di approvare un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico e di un piano di comunicazione alla popolazione, di elaborare una pianificazione speditiva di emergenza per l'area del bradisismo, di verificare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, nonché di potenziare la risposta operativa territoriale di protezione civile;
\nVISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 5 ottobre 2023;
\nSULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;
\nEMANA
\nil seguente decreto-legge:
ART. 1
\n(Ambito di applicazione)
Le disposizioni di cui al presente decreto recano misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli, individuato dai provvedimenti attuativi di cui agli articoli 2, comma 2, 3, comma 1, 4, comma 1, 5, comma 1, e 6, commi 1 e 2, in relazione a ciascuna delle misure ivi regolate.
\nART. 2
\n(Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico)
ART. 3
\n(Piano di comunicazione alla popolazione)
ART. 4
\n(Pianificazione speditiva di emergenza per l'area del bradisismo)
ART. 5
\n(Misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali)
ART. 6
\n(Misure urgenti per il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile)
ART. 7
\n(Disposizioni finanziarie)
ART. 8
\n(Entrata in vigore)
Dato a Roma, addì 12 ottobre 2023
\nMATTARELLA
\nMeloni, Presidente del Consiglio dei ministri
Musumeci, Ministro per la protezione civile e le politiche del mare
Giorgetti, Ministro dell'economia e delle finanze
Visto, il Guardasigilli: Nordio
\n","value":"IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
\r\n
\r\nVISTI gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
VISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante «Codice della protezione civile»;
\r\n\r\nVISTO l'articolo 11 del decreto-legge del 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge del 24 giugno 2009, n. 77 riguardante il Piano nazionale della prevenzione sismica;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016, recante disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2016;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 febbraio 2015, recante indicazioni alle Componenti e alle Strutture operative del Servizio Nazionale per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della zona rossa dell'area vesuviana, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 2015;
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\r\n\r\nRITENUTA la straordinaria necessità ed urgenza di adottare specifiche misure per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei;
\r\n\r\nRITENUTA, in particolare, la straordinaria necessità e urgenza di approvare un piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico e di un piano di comunicazione alla popolazione, di elaborare una pianificazione speditiva di emergenza per l'area del bradisismo, di verificare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, nonché di potenziare la risposta operativa territoriale di protezione civile;
\r\n\r\nVISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 5 ottobre 2023;
\r\n\r\nSULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;
\r\n\r\nEMANA
\r\nil seguente decreto-legge:
\r\n
\r\nART. 1
\r\n(Ambito di applicazione)
\r\n
\r\nLe disposizioni di cui al presente decreto recano misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico, in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della Città metropolitana di Napoli, individuato dai provvedimenti attuativi di cui agli articoli 2, comma 2, 3, comma 1, 4, comma 1, 5, comma 1, e 6, commi 1 e 2, in relazione a ciascuna delle misure ivi regolate.
ART. 2
\r\n(Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico)
ART. 3
\r\n(Piano di comunicazione alla popolazione)
ART. 4
\r\n(Pianificazione speditiva di emergenza per l'area del bradisismo)
ART. 5
\r\n(Misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali)
ART. 6
\r\n(Misure urgenti per il potenziamento della risposta operativa territoriale di protezione civile)
ART. 7
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ART. 8
\r\n(Entrata in vigore)
Dato a Roma, addì 12 ottobre 2023
\r\n\r\nMATTARELLA
\r\n\r\nMeloni, Presidente del Consiglio dei ministri
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\r\nGiorgetti, Ministro dell'economia e delle finanze
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\nLa pianificazione in oggetto costituisce il riferimento in cui vengono definite la strategia generale e le principali azioni operative di livello nazionale, regionale e locale finalizzate anche ad un eventuale intervento nazionale sul territorio interessato. I contenuti riportati nel documento rappresentano, quindi, anche un riferimento per l’intervento delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile.
\nIl carattere speditivo della pianificazione è tale da non rappresentare esaustivamente le esigenze operative che potrebbero occorrere al manifestarsi di un evento emergenziale. Infatti, le procedure riportate nel documento, sono quelle ritenute più rispondenti agli scenari operativi ipotizzati, che prevedono la conseguente risposta all’emergenza che ciascuna componente, richiamata nel documento, attua in funzione delle proprie responsabilità e competenze. Tale risposta potrà variare in relazione ai reali effetti che si manifestano a seguito dei possibili eventi connessi al bradisismo.
\nIl documento non sostituisce le pianificazioni di protezione civile vigenti redatte dai diversi livelli di competenza e responsabilità che dovranno essere aggiornate e integrate, laddove necessario, tenendo conto di quanto previsto nella presente pianificazione per favorire la necessaria integrazione delle attività operative.
\nIL CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
\nFabrizio Curcio
In relazione a quanto previsto dall’art. 4 del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140 recante “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, si trasmette il documento di Pianificazione speditiva di emergenza per l’area del bradisismo elaborato in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura – UTG di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessate.
\r\n\r\nLa pianificazione in oggetto costituisce il riferimento in cui vengono definite la strategia generale e le principali azioni operative di livello nazionale, regionale e locale finalizzate anche ad un eventuale intervento nazionale sul territorio interessato. I contenuti riportati nel documento rappresentano, quindi, anche un riferimento per l’intervento delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile.
\r\n\r\nIl carattere speditivo della pianificazione è tale da non rappresentare esaustivamente le esigenze operative che potrebbero occorrere al manifestarsi di un evento emergenziale. Infatti, le procedure riportate nel documento, sono quelle ritenute più rispondenti agli scenari operativi ipotizzati, che prevedono la conseguente risposta all’emergenza che ciascuna componente, richiamata nel documento, attua in funzione delle proprie responsabilità e competenze. Tale risposta potrà variare in relazione ai reali effetti che si manifestano a seguito dei possibili eventi connessi al bradisismo.
\r\n\r\nIl documento non sostituisce le pianificazioni di protezione civile vigenti redatte dai diversi livelli di competenza e responsabilità che dovranno essere aggiornate e integrate, laddove necessario, tenendo conto di quanto previsto nella presente pianificazione per favorire la necessaria integrazione delle attività operative.
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\r\nFabrizio Curcio