{"componentChunkName":"component---src-templates-approfondimento-template-it-jsx","path":"/it/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/la-pianificazione-nazionale-di-emergenza-il-rischio-vulcanico-i-campi-flegrei/","result":{"data":{"node":{"drupal_internal__nid":1145409,"field_categoria_primaria":"approfondimento","title":"La pianificazione nazionale di emergenza per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei","field_titolo_esteso":"La pianificazione nazionale di emergenza per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei","field_id_contenuto_originale":1145410,"field_data":"2019-10-09T10:54:00+02:00","field_tipo_approfondimento":"0","path":{"alias":"/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/la-pianificazione-nazionale-di-emergenza-il-rischio-vulcanico-i-campi-flegrei"},"field_link_esterni":[{"title":"CAMPI FLEGREI - Eruzioni vulcaniche e bradisismo, la risposta di protezione civile","uri":"https://www.youtube.com/watch?v=f1yJjfoUsv4&t=1s"},{"title":"Protezione Civile Regione Campania","uri":"http://www.regione.campania.it/regione/it/tematiche/magazine-protezione-civile"},{"title":"Agenzia Campana per la Mobilità Sostenibile","uri":"http://acamir.regione.campania.it/"},{"title":"Osservatorio Vesuviano dell'Ingv","uri":"https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-sismico-e-vulcanico/campi-flegrei"},{"title":"Io non Rischio Vulcano Campi Flegrei","uri":"https://iononrischio.protezionecivile.it/it/rischi/vulcani/campi-flegrei"}],"field_abstract":null,"body":{"processed":"
Negli ultimi anni si è provveduto ad aggiornare la pianificazione nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. In particolare, sulla base degli studi della Comunità scientifica, sono stati ridefiniti scenario eruttivo, Zona rossa (esposta all’invasione di flussi piroclastici) e Zona gialla (interessata da ricaduta di cenere), attraverso il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016. Tale ridefinizione è stata preceduta da una fase di condivisione e concertazione tra Dipartimento della protezione civile, Regione Campania e Comuni interessati.
\nLe attività di pianificazione sono state sviluppate sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015 “Indicazioni inerenti all’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana”, valide anche per l’area dei Campi Flegrei.
\nNel 2019 è stata organizzata l’esercitazione nazionale “Exe Flegrei 2019”, durante la quale sono state testate le procedure e la strategia operativa ipotizzata nella pianificazione nazionale, utili anche alla rimodulazione di alcune scelte operative relative all’allontanamento della popolazione dalla Zona Rossa.
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\nIn considerazione delle fenomenologie e delle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza, il Dipartimento della protezione civile dichiara i livelli di allerta in stretto raccordo con la struttura di protezione civile della Regione Campania, sentito il parere della Commissione Grandi Rischi - Settore Rischio Vulcanico.
\nLe conseguenti azioni che devono essere intraprese dal Servizio Nazionale della Protezione Civile sono definite nelle fasi operative (attenzione, preallarme e allarme) previste nelle pianificazioni di protezione civile. Le fasi di preallarme e allarme sono dichiarate dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
\nAttualmente il livello di allerta per i Campi Flegrei è giallo e la fase operativa adottata è di “attenzione”.
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\nDa uno studio probabilistico effettuato - che ha considerato gli ultimi 5 mila anni di attività dei Campi Flegrei - è emerso che, in caso di riattivazione del vulcano, si avrebbe circa il 95% di probabilità che si verifichi un’eruzione minore o uguale a quella di taglia media. Pertanto l’aggiornamento della pianificazione nazionale di protezione civile si basa su questa tipo di eruzione che prevede i seguenti fenomeni:
\nIn aggiunta, ai Campi Flegrei possono verificarsi particolari fenomeni esplosivi legati al coinvolgimento di acqua esterna, noti come esplosioni freatiche, in aree con intensa attività idrotermale (area Solfatara/Pisciarelli), o dove esistono attualmente significative disponibilità di acqua superficiale, quali ambienti lacustri (Agnano), laghi intra-craterici (Averno) e mare (Golfo di Pozzuoli).
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\nLa zona gialla è l’area, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli: Arenella, Avvocata, Barra, Chiaia, Chiaiano, Mercato, Miano, Montecalvario, Pendino, Piscinola, Poggioreale, Porto, San Carlo all’Arena, San Ferdinando, San Giovanni a Teduccio, San Giuseppe, San Lorenzo, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Stella, Vicaria, Vomero e Zona Industriale. Nell'area vivono oltre 800mila abitanti.
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\nAlla dichiarazione di “allarme” invece tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:
\nPer chi sceglie di essere assistito è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane. In questo caso, lo spostamento assistito delle persone dalle “Aree di attesa”, definite nel Piano di protezione civile di ogni Comune, alle “Aree di incontro”, individuate fuori dalla zona rossa, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nelle Regioni e Province autonome gemellate è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni, per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità e i disagi alla popolazione.
\nChi sceglie di spostarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione alternativa fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente. La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.
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\r\n\r\nChi sceglie di spostarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione alternativa fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente. La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.
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\nIn occasione dell'esercitazione \"Exe Flegrei 2019\" sono stati progettati e realizzati specifici cartelli che identificano:
\r\n\r\nDelibera della Giunta Regionale n. 187 del 19 aprile 2023
\nRischio vulcanico Campi Flegrei. Percorsi per l'allontanamento assistito e per l'allontanamento autonomo della popolazione dalla Zona Rossa
Delibera Regione Campania n.547 del 4 settembre 2018
(Pianificazione di allontanamento, approvazione aree di incontro e cancelli)
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 giugno 2016
\nDisposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei. (All'interno zona rossa, zona gialla e Mappa dei gemellaggi)
Decreto del Capo Dipartimento del 2 febbraio 2015
\nIndicazioni alle Componenti e alle Strutture operative del Servizio Nazionale per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della zona rossa dell’area vesuviana. (Indicazioni valide anche per i Campi Flegrei)
Delibera della Giunta Regionale n. 187 del 19 aprile 2023
\r\nRischio vulcanico Campi Flegrei. Percorsi per l'allontanamento assistito e per l'allontanamento autonomo della popolazione dalla Zona Rossa
Delibera Regione Campania n.547 del 4 settembre 2018
\r\n(Pianificazione di allontanamento, approvazione aree di incontro e cancelli)
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 giugno 2016
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Decreto del Capo Dipartimento del 2 febbraio 2015
\r\nIndicazioni alle Componenti e alle Strutture operative del Servizio Nazionale per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della zona rossa dell’area vesuviana. (Indicazioni valide anche per i Campi Flegrei)
Per sapere se vivi, lavori o soggiorni in zona rossa o zona gialla, scrivi il tuo indirizzo nella barra di ricerca in alto a destra sulla mappa. Cliccando sulla posizione individuata, potrai ottenere maggiori informazioni su quanto previsto per la tua area dalla pianificazione di protezione civile: area di attesa, area di incontro, mezzo di trasferimento, Regione o Provincia autonoma gemellata con il tuo comune e norme di comportamento.
\nCliccando sui simboli che identificano in blu le aree di attesa e in verde le aree di incontro si possono leggere informazioni più specifiche su tali aree. In particolare, nel box informativo è possibile visualizzare, selezionando la voce corrispondente, sia le informazioni relative alle aree (attesa o incontro) sia quelle relative alla zona (rossa o gialla).
\nDal pulsante “Gestisci layer”, in alto a sinistra, è possibile selezionare e gestire le informazioni che si vogliono visualizzare sulla mappa, nascondendo, centrando o aumentando l’opacità di ciascun “layer” o strato informativo relativo a zona rossa, zona gialla, aree di attesa e aree di incontro. Inoltre, con la funzionalità “Base map”, è possibile cambiare la mappa di sfondo (che di default è Google normal).
\nInfine, accanto alla barra di “Ricerca indirizzo” è presente il pulsante “Attiva filtri di ricerca” che consente di filtrare le informazioni presenti sulla mappa e combinarle in base alle proprie esigenze di ricerca.
\nA questo link è possibile consultare tutta la documentazione sui prodotti visualizzati in mappa.
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Il percorso, iniziato da alcuni anni, ha portato alla definizione dello scenario scientifico di riferimento e alla conseguente individuazione delle nuove zone rossa e gialla, attraverso il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato del 26 giugno 2016.
\n“Exe Flegrei 2019” si svolgerà dal 16 al 20 ottobre in Campania e prevede, in particolare, il coinvolgimento dei comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, della Prefettura di Napoli, della Regione Campania e dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (INGV, Centro studi Plinivs-LUPT e CNR-IREA). Anche le Regioni e Province Autonome gemellate con i comuni della zona rossa parteciperanno in qualità di osservatori.
\nLo scenario esercitativo simula una variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomeni tali da determinare un passaggio dallo stato attuale di allerta gialla del vulcano, ad una situazione di allerta arancione, fino ad arrivare ad uno stato di eruzione imminente, ovvero di livello di allerta rosso. I passaggi ai diversi livelli di allerta si presenteranno in maniera sequenziale e saranno caratterizzati da durate variabili.
\nL’esercitazione rappresenta l’occasione per elaborare, testare e migliorare gli aspetti operativi, procedurali e metodologici delle pianificazioni territoriali e di settore e per elaborare un documento di sintesi che ne raccordi le strategie e le scelte operative. L’esigenza dell’esercitazione è quella di dare impulso alle attività di pianificazione per il rischio vulcanico, avviate da tempo sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015, con le indicazioni inerenti l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana, valide anche per l’area dei Campi Flegrei.
\nE' possibile leggere una sintesi del Piano nazionale di protezione civile e navigare la mappa interattiva dell'area vulcanica dei Campi Flegrei.
\n","value":"L’esercitazione “Exe Flegrei 2019” nasce con l’obiettivo di aggiornare la pianificazione per il rischio vulcanico dell’area flegrea. Il percorso, iniziato da alcuni anni, ha portato alla definizione dello scenario scientifico di riferimento e alla conseguente individuazione delle nuove zone rossa e gialla, attraverso il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato del 26 giugno 2016.
\r\n\r\n“Exe Flegrei 2019” si svolgerà dal 16 al 20 ottobre in Campania e prevede, in particolare, il coinvolgimento dei comuni della zona rossa dei Campi Flegrei, della Prefettura di Napoli, della Regione Campania e dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile (INGV, Centro studi Plinivs-LUPT e CNR-IREA). Anche le Regioni e Province Autonome gemellate con i comuni della zona rossa parteciperanno in qualità di osservatori.
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\r\nLo scenario esercitativo simula una variazione dei parametri di monitoraggio e il verificarsi di fenomeni tali da determinare un passaggio dallo stato attuale di allerta gialla del vulcano, ad una situazione di allerta arancione, fino ad arrivare ad uno stato di eruzione imminente, ovvero di livello di allerta rosso. I passaggi ai diversi livelli di allerta si presenteranno in maniera sequenziale e saranno caratterizzati da durate variabili.
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\r\nL’esercitazione rappresenta l’occasione per elaborare, testare e migliorare gli aspetti operativi, procedurali e metodologici delle pianificazioni territoriali e di settore e per elaborare un documento di sintesi che ne raccordi le strategie e le scelte operative. L’esigenza dell’esercitazione è quella di dare impulso alle attività di pianificazione per il rischio vulcanico, avviate da tempo sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015, con le indicazioni inerenti l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana, valide anche per l’area dei Campi Flegrei.
E' possibile leggere una sintesi del Piano nazionale di protezione civile e navigare la mappa interattiva dell'area vulcanica dei Campi Flegrei.
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\nVISTA la legge 24 febbraio 1992, n. 225 recante: «Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile» e successive modificazioni;
\nVISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante: «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59» ed in particolare gli articoli 107 e 108;
\nVISTO il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, recante: «Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile», ed in particolare l'art. 5:
\nVISTO il decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge del 12 luglio 2012, n. 100, recante: «Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile»;
\nVISTO il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province» e, in particolare, l'art. 10;
\nVISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2008 concernente: «Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze»;
\nVISTO il Piano di emergenza ed evacuazione nell'ipotesi di evento eruttivo in zona flegrea redatto dalla Prefettura di Napoli nel febbraio 1986;
\nVisto il decreto del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile del 1° febbraio 1996, di costituzione della Commissione incaricata di provvedere all'aggiornamento della pianificazione di emergenza;
VISTA la relazione dell'Osservatorio Vesuviano «La pericolosità vulcanica nella caldera dei Campi Flegrei in caso di ripresa delle attività in tempi medi o brevi» del febbraio 1998;
\nVISTO il documento recante: «Elementi di base per la pianificazione nazionale di emergenza dell'area flegrea» approvato dalla predetta Commissione nella riunione del 20 marzo 2001;
\nVISTO il decreto del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile del 18 giugno 2002 di ricostituzione della Commissione nazionale incaricata di provvedere all'aggiornamento dei piani di emergenza dell'area vesuviana e dell'area flegrea per il rischio vulcanico;
\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile del 6 marzo 2003 di nomina dei membri costituenti la suddetta Commissione;
\nVISTO il decreto del Capo Dipartimento della protezione civile dell'11 maggio 2009 di costituzione del Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per il piano di emergenza dei Campi Flegrei per rischio vulcanico e nomina dei componenti;
\nVista la nota - prot. 64 - del 2 gennaio 2013, con cui il predetto Gruppo di lavoro ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile il rapporto finale;
VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri recante Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio, del 14 febbraio 2014 nel quale, tra l'altro, è previsto che il Capo del Dipartimento della protezione civile impartisca, alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona Rossa» dell'area vesuviana;
\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015 recante «Indicazioni, alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile, inerenti l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della Zona rossa dell'area vesuviana»;
\nVISA la nota - prot. 64464 - dell'11 luglio 2014, con cui il Centro Interdipartimentale LUPT, Università degli studi di Napoli «Federico II», Centro studi PLINIVS per l'ingegneria idrogeologica, vulcanica e sismica ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile le elaborazioni conclusive previste dalla Convenzione quadro annuale DPC-PLINIVS/LUPT, ARES «Aggiornamento analisi di rischio e di scenario al Vesuvio e ai Campi Flegrei»;
\nVISTA la delibera della giunta regionale Campana n. 669 del 23 dicembre 2014, concernente «Rischio vulcanico in area Flegrea. Delimitazione della Zona rossa. Presa d'atto delle proposte comunali.»;
\nVISTA la nota - prot. 3833 - del 3 marzo 2015, con cui l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile il Rapporto «Aggiornamento sulla statistica di dispersione delle ceneri in caso di ripresa dell'attività vulcanica ai Campi Flegrei»;
\nVISTA la delibera della giunta regionale Campana n. 175 del 3 aprile 2015, concernente la «Delimitazione della Zona gialla della pianificazione di emergenza per rischio vulcanico in area flegrea»;
\nVISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri recante «Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio per le aree soggette a ricaduta di materiale piroclastico - Zona gialla», del 16 novembre 2015;
\nCONSIDERATO che il predetto Rapporto finale del Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per il piano di emergenza dei Campi Flegrei per rischio vulcanico è stato sottoposto al parere della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - settore rischio vulcanico che, riunitasi in data 31 maggio e 12 luglio 2013, si è espressa, in particolare, sulla delimitazione dell'area di possibile invasione di flussi piroclastici;
\nTENUTO CONTO che il Dipartimento della protezione civile e la Regione Campania, sulla base del Rapporto finale del Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per la pianificazione di emergenza dei Campi Flegrei per rischio vulcanico e delle valutazioni della Commissione per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - Settore rischio vulcanico, hanno avviato le attività di competenza volte alla revisione della pianificazione nazionale d'emergenza e alla ridefinizione dei confini della «Zona rossa», intesa come l'area da evacuare cautelativamente per salvaguardare le vite umane dagli effetti di una possibile eruzione in quanto ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici, e della «Zona gialla», intesa come l'area soggetta ad alta probabilità di accumulo di elevate quantità di materiale piroclastico per la quale è necessario prevedere la pianificazione nazionale di emergenza;
\nCONSIDERATO che, in data 20 ottobre 2014, il Dipartimento della protezione civile congiuntamente alla Regione Campania ed all'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha presentato ai comuni interessati il nuovo scenario di rischio, relativo all'area esposta al pericolo di invasione da flussi piroclastici, nonché l'ipotesi di delimitazione della «Zona rossa» ai fini dell'aggiornamento della pianificazione nazionale di emergenza, alla presenza dei rappresentanti della Prefettura di Napoli e della Provincia di Napoli;
\nRAVVISATA la necessità che siano adottate indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza a seguito della ridefinizione della «Zona rossa» e dell'approvazione del citato metodo per il gemellaggio e l'abbinamento tra i Comuni della «Zona rossa» e le regioni e province autonome;
\nCONSIDERATO che, secondo lo scenario eruttivo di riferimento, la ricaduta di materiale piroclastico interesserebbe vaste aree del territorio con ripercussioni sulle attività ordinarie di vita e ravvisata la necessità di provvedere ad una pianificazione di carattere nazionale per le aree del territorio interessate dalla ricaduta di materiale piroclastico, più prossime al vulcano ed esposte ai venti prevalenti, definite sulla base del citato documento contenete lo scenario eruttivo di riferimento;
\nRAVVISATA la necessità di impartire indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza a seguito della definizione della «Zona gialla»;
\nRAVVISATA altresì la necessità di provvedere a fornire indicazioni operative per l'aggiornamento dei piani di emergenza anche alle restanti parti di territorio esposte al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche, non prospicenti al vulcano e non necessariamente esposte ai venti prevalenti;
\nCONSIDERATO inoltre che, in data 13 maggio 2015, nell'ambito di una riunione del Comitato operativo della protezione civile sul Rischio vulcanico in Regione Campania, l'ipotesi di delimitazione delle Zone della pianificazione è stata condivisa con le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile;
\nSU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
\nACQUISITA l'intesa della Conferenza unificata in data 26 maggio 2016;
\nADOTTA
\nle seguenti disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei.
1. Definizione delle zone di pianificazione nazionale di emergenza dell'area flegrea.
\nL'area da sottoporre ad evacuazione cautelativa per salvaguardare le vite umane dagli effetti di una possibile eruzione, soggetta ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici ed individuata quale «Zona rossa», comprende i territori di cui all'allegato 1 che costituisce parte integrante del presente provvedimento.
\nL'area esposta a ricaduta di materiale piroclastico, definita sulla base degli studi effettuati dalla comunità scientifica, comprende i comuni che ricadono per una parte rilevante del proprio territorio all'interno della curva di isocarico di 300 kg/m2 (equivalenti a 30 cm di accumulo) con la probabilità di superamento del valore di carico (300 kg/m2) pari al 5%, individuata quale «Zona gialla», di cui all'allegato 2 che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Per tale area sarà necessaria l'adozione di specifiche misure di salvaguardia per la popolazione che prevedono l'intervento del Servizio nazionale della protezione civile, con strategie operative diversificate e attuabili in maniera dinamica sul territorio al momento dell'emergenza. L'area effettivamente interessata dalle fenomenologie citate con superamento dei valori di carico di cenere sopra indicati, infatti, non è individuabile preventivamente, ma solo ad evento in corso.
\nAccumuli di ceneri vulcaniche minori di 30 cm possono comunque interessare aree esterne alla «Zona gialla» della pianificazione nazionale; in particolare nei comuni di cui all'allegato 3 (mappa) e allegato 4 (elenco) sono previsti accumuli di cenere superiori a 5 cm, sempre in riferimento a una probabilità condizionata del 5%, di superamento della soglia di carico di 50 kg/m2.
2. Assistenza alla popolazione della «Zona rossa» flegrea cautelativamente evacuata.
\nAl fine di garantire l'assistenza alla popolazione dell'area flegrea cautelativamente evacuata, ciascun comune della «Zona rossa» è gemellato con una regione o provincia autonoma secondo lo schema riportato nell'allegato 5, che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Le regioni e le province autonome interessate rendono operativi i predetti gemellaggi mediante specifici protocolli d'intesa sottoscritti con la Regione Campania ed i comuni gemellati, in raccordo con il Dipartimento della protezione civile e adottano specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere, sulla base delle indicazioni di cui al successivo punto 3.
3. Indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza della «Zona rossa».
\nPer l'elaborazione e l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza, ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona Rossa», delle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, sono valide, fatti salvi i dovuti adattamenti relativi al territorio, le indicazioni del Capo del Dipartimento della protezione civile emanate, d'intesa con la Regione Campania, sentita la Conferenza unificata, con decreto del 2 febbraio 2015 recante «Indicazioni, alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile, inerenti l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della Zona rossa dell'area vesuviana» pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 75 del 31 marzo 2015.
\nCiascuna delle componenti e strutture operative destinatarie delle indicazioni fornite dal Capo del Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza e ad integrazione di quanto previsto dalle rispettive procedure, provvede alla redazione, aggiornamento e adeguamento delle rispettive pianificazioni di emergenza per la «Zona rossa» dell'area flegrea, nel termine di sei mesi dalla pubblicazione del presente atto.
4. Indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza della «Zona gialla».
\nIl Capo del Dipartimento della protezione civile, d'intesa con la Regione Campania, sentita la Conferenza unificata, provvede, entro sei mesi dalla pubblicazione del presente provvedimento, a fornire alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza ai fini della salvaguardia della popolazione della «Zona gialla».
\nNei successivi sei mesi ciascuna delle componenti e strutture operative destinatarie delle indicazioni fornite dal Capo del Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza e ad integrazione di quanto previsto dalle rispettive procedure, provvede alla redazione, aggiornamento e adeguamento delle rispettive pianificazioni di emergenza.
\nAll'attuazione della presente direttiva si provvede esclusivamente nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per gli scopi a legislazione vigente.
Il presente provvedimento ed i relativi allegati saranno inviati ai competenti organi di controllo e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
\nRoma, 24 giugno 2016
\nIl Presidente del Consiglio dei ministri
\nRenzi
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.193 del 19 agosto 2016
\r\n\r\nVISTA la legge 24 febbraio 1992, n. 225 recante: «Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile» e successive modificazioni;
\r\n\r\nVISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante: «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59» ed in particolare gli articoli 107 e 108;
\r\n\r\nVISTO il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, recante: «Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile», ed in particolare l'art. 5:
\r\n\r\nVISTO il decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge del 12 luglio 2012, n. 100, recante: «Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile»;
\r\n\r\nVISTO il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93 convertito con modificazioni dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province» e, in particolare, l'art. 10;
\r\n\r\nVISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2008 concernente: «Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze»;
\r\n\r\nVISTO il Piano di emergenza ed evacuazione nell'ipotesi di evento eruttivo in zona flegrea redatto dalla Prefettura di Napoli nel febbraio 1986;
\r\nVisto il decreto del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile del 1° febbraio 1996, di costituzione della Commissione incaricata di provvedere all'aggiornamento della pianificazione di emergenza;
VISTA la relazione dell'Osservatorio Vesuviano «La pericolosità vulcanica nella caldera dei Campi Flegrei in caso di ripresa delle attività in tempi medi o brevi» del febbraio 1998;
\r\n\r\nVISTO il documento recante: «Elementi di base per la pianificazione nazionale di emergenza dell'area flegrea» approvato dalla predetta Commissione nella riunione del 20 marzo 2001;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile del 18 giugno 2002 di ricostituzione della Commissione nazionale incaricata di provvedere all'aggiornamento dei piani di emergenza dell'area vesuviana e dell'area flegrea per il rischio vulcanico;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile del 6 marzo 2003 di nomina dei membri costituenti la suddetta Commissione;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Capo Dipartimento della protezione civile dell'11 maggio 2009 di costituzione del Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per il piano di emergenza dei Campi Flegrei per rischio vulcanico e nomina dei componenti;
\r\nVista la nota - prot. 64 - del 2 gennaio 2013, con cui il predetto Gruppo di lavoro ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile il rapporto finale;
VISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri recante Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio, del 14 febbraio 2014 nel quale, tra l'altro, è previsto che il Capo del Dipartimento della protezione civile impartisca, alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona Rossa» dell'area vesuviana;
\r\n\r\nVISTO il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015 recante «Indicazioni, alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile, inerenti l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della Zona rossa dell'area vesuviana»;
\r\n\r\nVISA la nota - prot. 64464 - dell'11 luglio 2014, con cui il Centro Interdipartimentale LUPT, Università degli studi di Napoli «Federico II», Centro studi PLINIVS per l'ingegneria idrogeologica, vulcanica e sismica ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile le elaborazioni conclusive previste dalla Convenzione quadro annuale DPC-PLINIVS/LUPT, ARES «Aggiornamento analisi di rischio e di scenario al Vesuvio e ai Campi Flegrei»;
\r\n\r\nVISTA la delibera della giunta regionale Campana n. 669 del 23 dicembre 2014, concernente «Rischio vulcanico in area Flegrea. Delimitazione della Zona rossa. Presa d'atto delle proposte comunali.»;
\r\n\r\nVISTA la nota - prot. 3833 - del 3 marzo 2015, con cui l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha trasmesso al Dipartimento della protezione civile il Rapporto «Aggiornamento sulla statistica di dispersione delle ceneri in caso di ripresa dell'attività vulcanica ai Campi Flegrei»;
\r\n\r\nVISTA la delibera della giunta regionale Campana n. 175 del 3 aprile 2015, concernente la «Delimitazione della Zona gialla della pianificazione di emergenza per rischio vulcanico in area flegrea»;
\r\n\r\nVISTA la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri recante «Disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio per le aree soggette a ricaduta di materiale piroclastico - Zona gialla», del 16 novembre 2015;
\r\n\r\nCONSIDERATO che il predetto Rapporto finale del Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per il piano di emergenza dei Campi Flegrei per rischio vulcanico è stato sottoposto al parere della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - settore rischio vulcanico che, riunitasi in data 31 maggio e 12 luglio 2013, si è espressa, in particolare, sulla delimitazione dell'area di possibile invasione di flussi piroclastici;
\r\n\r\nTENUTO CONTO che il Dipartimento della protezione civile e la Regione Campania, sulla base del Rapporto finale del Gruppo di lavoro incaricato della definizione dello scenario di riferimento per la pianificazione di emergenza dei Campi Flegrei per rischio vulcanico e delle valutazioni della Commissione per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi - Settore rischio vulcanico, hanno avviato le attività di competenza volte alla revisione della pianificazione nazionale d'emergenza e alla ridefinizione dei confini della «Zona rossa», intesa come l'area da evacuare cautelativamente per salvaguardare le vite umane dagli effetti di una possibile eruzione in quanto ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici, e della «Zona gialla», intesa come l'area soggetta ad alta probabilità di accumulo di elevate quantità di materiale piroclastico per la quale è necessario prevedere la pianificazione nazionale di emergenza;
\r\n\r\nCONSIDERATO che, in data 20 ottobre 2014, il Dipartimento della protezione civile congiuntamente alla Regione Campania ed all'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha presentato ai comuni interessati il nuovo scenario di rischio, relativo all'area esposta al pericolo di invasione da flussi piroclastici, nonché l'ipotesi di delimitazione della «Zona rossa» ai fini dell'aggiornamento della pianificazione nazionale di emergenza, alla presenza dei rappresentanti della Prefettura di Napoli e della Provincia di Napoli;
\r\n\r\nRAVVISATA la necessità che siano adottate indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza a seguito della ridefinizione della «Zona rossa» e dell'approvazione del citato metodo per il gemellaggio e l'abbinamento tra i Comuni della «Zona rossa» e le regioni e province autonome;
\r\n\r\nCONSIDERATO che, secondo lo scenario eruttivo di riferimento, la ricaduta di materiale piroclastico interesserebbe vaste aree del territorio con ripercussioni sulle attività ordinarie di vita e ravvisata la necessità di provvedere ad una pianificazione di carattere nazionale per le aree del territorio interessate dalla ricaduta di materiale piroclastico, più prossime al vulcano ed esposte ai venti prevalenti, definite sulla base del citato documento contenete lo scenario eruttivo di riferimento;
\r\n\r\nRAVVISATA la necessità di impartire indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza a seguito della definizione della «Zona gialla»;
\r\n\r\nRAVVISATA altresì la necessità di provvedere a fornire indicazioni operative per l'aggiornamento dei piani di emergenza anche alle restanti parti di territorio esposte al rischio di ricaduta di ceneri vulcaniche, non prospicenti al vulcano e non necessariamente esposte ai venti prevalenti;
\r\n\r\nCONSIDERATO inoltre che, in data 13 maggio 2015, nell'ambito di una riunione del Comitato operativo della protezione civile sul Rischio vulcanico in Regione Campania, l'ipotesi di delimitazione delle Zone della pianificazione è stata condivisa con le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile;
\r\n\r\nSU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile;
\r\n\r\nACQUISITA l'intesa della Conferenza unificata in data 26 maggio 2016;
\r\n\r\nADOTTA
\r\nle seguenti disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei.
\r\n1. Definizione delle zone di pianificazione nazionale di emergenza dell'area flegrea.
\r\nL'area da sottoporre ad evacuazione cautelativa per salvaguardare le vite umane dagli effetti di una possibile eruzione, soggetta ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici ed individuata quale «Zona rossa», comprende i territori di cui all'allegato 1 che costituisce parte integrante del presente provvedimento.
\r\nL'area esposta a ricaduta di materiale piroclastico, definita sulla base degli studi effettuati dalla comunità scientifica, comprende i comuni che ricadono per una parte rilevante del proprio territorio all'interno della curva di isocarico di 300 kg/m2 (equivalenti a 30 cm di accumulo) con la probabilità di superamento del valore di carico (300 kg/m2) pari al 5%, individuata quale «Zona gialla», di cui all'allegato 2 che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Per tale area sarà necessaria l'adozione di specifiche misure di salvaguardia per la popolazione che prevedono l'intervento del Servizio nazionale della protezione civile, con strategie operative diversificate e attuabili in maniera dinamica sul territorio al momento dell'emergenza. L'area effettivamente interessata dalle fenomenologie citate con superamento dei valori di carico di cenere sopra indicati, infatti, non è individuabile preventivamente, ma solo ad evento in corso.
\r\nAccumuli di ceneri vulcaniche minori di 30 cm possono comunque interessare aree esterne alla «Zona gialla» della pianificazione nazionale; in particolare nei comuni di cui all'allegato 3 (mappa) e allegato 4 (elenco) sono previsti accumuli di cenere superiori a 5 cm, sempre in riferimento a una probabilità condizionata del 5%, di superamento della soglia di carico di 50 kg/m2.
2. Assistenza alla popolazione della «Zona rossa» flegrea cautelativamente evacuata.
\r\nAl fine di garantire l'assistenza alla popolazione dell'area flegrea cautelativamente evacuata, ciascun comune della «Zona rossa» è gemellato con una regione o provincia autonoma secondo lo schema riportato nell'allegato 5, che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Le regioni e le province autonome interessate rendono operativi i predetti gemellaggi mediante specifici protocolli d'intesa sottoscritti con la Regione Campania ed i comuni gemellati, in raccordo con il Dipartimento della protezione civile e adottano specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere, sulla base delle indicazioni di cui al successivo punto 3.
3. Indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza della «Zona rossa».
\r\nPer l'elaborazione e l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza, ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona Rossa», delle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, sono valide, fatti salvi i dovuti adattamenti relativi al territorio, le indicazioni del Capo del Dipartimento della protezione civile emanate, d'intesa con la Regione Campania, sentita la Conferenza unificata, con decreto del 2 febbraio 2015 recante «Indicazioni, alle componenti ed alle strutture operative del Servizio nazionale di protezione civile, inerenti l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell'evacuazione cautelativa della popolazione della Zona rossa dell'area vesuviana» pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 75 del 31 marzo 2015.
\r\nCiascuna delle componenti e strutture operative destinatarie delle indicazioni fornite dal Capo del Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza e ad integrazione di quanto previsto dalle rispettive procedure, provvede alla redazione, aggiornamento e adeguamento delle rispettive pianificazioni di emergenza per la «Zona rossa» dell'area flegrea, nel termine di sei mesi dalla pubblicazione del presente atto.
4. Indicazioni per l'aggiornamento delle pianificazioni di emergenza della «Zona gialla».
\r\nIl Capo del Dipartimento della protezione civile, d'intesa con la Regione Campania, sentita la Conferenza unificata, provvede, entro sei mesi dalla pubblicazione del presente provvedimento, a fornire alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile, le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza ai fini della salvaguardia della popolazione della «Zona gialla».
\r\nNei successivi sei mesi ciascuna delle componenti e strutture operative destinatarie delle indicazioni fornite dal Capo del Dipartimento della protezione civile, per quanto di competenza e ad integrazione di quanto previsto dalle rispettive procedure, provvede alla redazione, aggiornamento e adeguamento delle rispettive pianificazioni di emergenza.
\r\nAll'attuazione della presente direttiva si provvede esclusivamente nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per gli scopi a legislazione vigente.
Il presente provvedimento ed i relativi allegati saranno inviati ai competenti organi di controllo e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
\r\n\r\nRoma, 24 giugno 2016
\r\n\r\nIl Presidente del Consiglio dei ministri
\r\nRenzi
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.75 del 31 marzo 2015
\nIl Capo del Dipartimento
\nVista la legge 24 febbraio 1992, n. 225 recante: “Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile” e successive modificazioni;
\nVisto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59” ed in particolare gli articoli 107 e 108;
\nVisto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, recante: “Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile” ed in particolare:
\nVista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2008, recante: “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze”;
\nVista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 febbraio 2014 recante “Disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio”,
\nRavvisata, pertanto, la necessità di dare attuazione al punto 3 della direttiva del 14 febbraio u.s. di cui sopra, ove è previsto che il Capo del Dipartimento della protezione civile impartisca, alle Componenti ed alle Strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile, indicazioni per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della “Zona Rossa” dell’area vesuviana;
\nAcquisita l’intesa della regione Campania;
\nAcquisito il parere della Conferenza Unificata in data 22 gennaio 2015;
\nDecreta
\nArticolo 1
\nArticolo 2
\nIl presente provvedimento ed il relativo allegato saranno inviati ai competenti organi di controllo e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.
\nRoma, 2 febbraio 2015
\nIl Capo del Dipartimento
\nFranco Gabrielli
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.75 del 31 marzo 2015
\r\n\r\nIl Capo del Dipartimento
\r\n\r\nVista la legge 24 febbraio 1992, n. 225 recante: “Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile” e successive modificazioni;
\r\n\r\nVisto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59” ed in particolare gli articoli 107 e 108;
\r\n\r\nVisto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, recante: “Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile” ed in particolare:
\r\n\r\nVista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2008, recante: “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze”;
\r\n\r\nVista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 febbraio 2014 recante “Disposizioni per l’aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio”,
\r\n\r\nRavvisata, pertanto, la necessità di dare attuazione al punto 3 della direttiva del 14 febbraio u.s. di cui sopra, ove è previsto che il Capo del Dipartimento della protezione civile impartisca, alle Componenti ed alle Strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile, indicazioni per l’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della “Zona Rossa” dell’area vesuviana;
\r\n\r\nAcquisita l’intesa della regione Campania;
\r\n\r\nAcquisito il parere della Conferenza Unificata in data 22 gennaio 2015;
\r\n\r\nDecreta
\r\n\r\nArticolo 1
\r\n\r\n
\r\nArticolo 2
Il presente provvedimento ed il relativo allegato saranno inviati ai competenti organi di controllo e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.
\r\n\r\nRoma, 2 febbraio 2015
\r\n\r\nIl Capo del Dipartimento
\r\nFranco Gabrielli