{"componentChunkName":"component---src-templates-approfondimento-template-it-jsx","path":"/it/vulcanico/vulcani-italia/vulcano/","result":{"data":{"node":{"drupal_internal__nid":171318,"field_categoria_primaria":"approfondimento","title":"Vulcano ","field_titolo_esteso":"Vulcano ","field_id_contenuto_originale":171319,"field_data":"2016-07-31T13:43:00+02:00","field_tipo_approfondimento":"0","path":{"alias":"/vulcanico/vulcani-italia/vulcano"},"field_link_esterni":[{"title":"Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Ingv","uri":"http://portale.ingv.it/temi-ricerca/vulcani/vulcano"},{"title":"Cnr-Irea","uri":"http://www.irea.cnr.it/"},{"title":"Comune Lipari","uri":"http://www.comunelipari.it/"},{"title":"Arpa Sicilia - Bollettino qualità dell'aria Isola di Vulcano","uri":"https://www.arpa.sicilia.it/temi-ambientali/aria/bollettino-qualita-dellaria-isola-di-vulcano/"},{"title":"Io non rischio - Vulcano","uri":"https://iononrischio.protezionecivile.it/it/rischi/vulcani/vulcano"}],"field_abstract":null,"body":{"processed":"
L’isola di Vulcano, la più meridionale delle sette isole che compongono l’arcipelago eoliano, ha un’estensione di 22 kmq e raggiunge un’altitudine di 500m sul livello del mare (Monte Aria). Dal 1890 il vulcano è quiescente e mostra un’intensa attività di emissione di gas e vapore ad alta temperatura dal cratere di La Fossa e in prossimità del Porto di Levante.
\nL’isola ha una morfologia complessa, dovuta all’alternarsi di fasi costruttive, con eruzioni effusive o esplosive di bassa energia, e fasi distruttive, con eruzioni violentemente esplosive.
\nÈ costituita da due centri eruttivi attivi in epoca storica: il cono di La Fossa e Vulcanello e rappresenta la parte emersa di un apparato vulcanico la cui base si trova a circa 900-1.000 m sotto il livello del mare.
\nIl cono di La Fossa ha una forma regolare, si eleva per circa 400m sul mare ed è formato da alternanze di tufi e colate di lava eruttati dal vulcano negli ultimi 6mila anni. È delimitato, nella parte sommitale, da una serie di orli craterici di età diversa. Il cratere attuale è quello lasciato dall’ultima eruzione esplosiva del 1888-90 e ha un diametro di 600m. Il fondo del cratere ha una quota di 210m sul livello del mare.
\nLa struttura più recente, è la penisola di Vulcanello, all’estremità nord-orientale dell’isola, ed è costituita da una piattaforma lavica a pianta circolare del diametro di circa 1,4km, sormontata da tre coni piroclastici parzialmente sovrapposti.
\nDa settembre 2021 il sistema di monitoraggio dell’Ingv ha registrato un incremento della concentrazione e della temperatura dei gas vulcanici, un’estensione delle aree di emissione e un aumento della frequenza di lievi terremoti. In considerazione di tale variazione nei parametri il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il 1° ottobre 2021 il passaggio a livello di allerta giallo.
\nNel corso del 2023 i dati rilevati dal monitoraggio dell'Ingv, in collaborazione con il CNR-IREA, il Centro di protezione civile dell’Università di Firenze e l’Arpa Sicilia, hanno evidenziato un progressivo esaurimento della crisi vulcanica iniziata nel 2021.
\nIn considerazione di questa nuova evoluzione, il 19 dicembre 2023 il Dipartimento della Protezione Civile, in raccordo con il Dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana, ha disposto il ritorno al livello di allerta verde.
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\nDalla metà del mese di dicembre, l’attività di degassamento diffuso dal suolo ha iniziato a mostrare un decremento; attualmente i valori si mantengono stabili ma elevati. La sismicità locale è in generale decremento e si registra da terra e da satellite, una stabilità delle deformazioni del suolo.
\nIl 1 ottobre 2021 il Dipartimento della Protezione Civile, sentito il parere della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi - Settore rischio vulcanico, ha quindi innalzato il livello di allerta da “Verde – Quiescenza” a “Giallo – Crisi minore idrotermale superficiale”. Di conseguenza è stato:
\nSono stati temporaneamente rafforzati i presidi dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale regionale e della Guardia Costiera, dei Servizi di continuità assistenziale su tutte le isole Eolie per assicurare la giusta assistenza sanitaria in caso di necessità.
\nA causa dell’aumento delle emissioni gassose dal suolo, l'ordinanza n. 124 del 20 novembre 2021 del Sindaco di Lipari ha vietato, per 30 giorni, il pernottamento e la permanenza nella zona di Vulcano Porto e in quelle adiacenti. È stato previsto inoltre il divieto di accesso all'isola ai non residenti e raccomandato l'utilizzo di misure di autoprotezione a causa dei livelli di gas presenti. Le misure contenute nell’ordinanza sono state successivamente aggiornate in base all’evoluzione della situazione.
\nL’ordinanza n. 14 del 29 gennaio 2022 ha disposto l’interdizione ad alcune aree dell’isola e restano altre misure di mitigazione, in particolare per i cittadini fragili.
\nPer tutti gli aggiornamenti è possibile consultare il sito internet del Comune di Lipari.
\nIl Decreto del Capo Dipartimento del 6 dicembre 2021 formalizza il Gruppo tecnico per il monitoraggio ambientale dei gas vulcanici e della qualità dell’aria. Il gruppo, che ha iniziato a lavorare il 24 novembre, è costituito da referenti delle seguenti organizzazioni: Istituto Superiore di Sanità, Inail, Ingv, Ispra, Arpa Sicilia, Dipartimento regionale di Protezione Civile, Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione Sicilia, Azienda sanitaria Provinciale di Messina, Comune di Lipari. Le attività del Gruppo si sono concluse il 31 gennaio 2022.
\nI dati giornalieri del monitoraggio della qualità dell’aria sono disponibili sul sito dell’ARPA Sicilia.
\nIn considerazione delle elevate concentrazioni in aria dei gas vulcanici il Consiglio dei Ministri, durante la riunione del 29 dicembre 2021, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza della durata di 6 mesi per consentire l'attuazione degli interventi più urgenti a tutela degli abitanti sull'isola.
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\r\n\r\nDalla metà del mese di dicembre, l’attività di degassamento diffuso dal suolo ha iniziato a mostrare un decremento; attualmente i valori si mantengono stabili ma elevati. La sismicità locale è in generale decremento e si registra da terra e da satellite, una stabilità delle deformazioni del suolo.
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\r\n\r\nSono stati temporaneamente rafforzati i presidi dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale regionale e della Guardia Costiera, dei Servizi di continuità assistenziale su tutte le isole Eolie per assicurare la giusta assistenza sanitaria in caso di necessità.
\r\n\r\nA causa dell’aumento delle emissioni gassose dal suolo, l'ordinanza n. 124 del 20 novembre 2021 del Sindaco di Lipari ha vietato, per 30 giorni, il pernottamento e la permanenza nella zona di Vulcano Porto e in quelle adiacenti. È stato previsto inoltre il divieto di accesso all'isola ai non residenti e raccomandato l'utilizzo di misure di autoprotezione a causa dei livelli di gas presenti. Le misure contenute nell’ordinanza sono state successivamente aggiornate in base all’evoluzione della situazione.
\r\n\r\nL’ordinanza n. 14 del 29 gennaio 2022 ha disposto l’interdizione ad alcune aree dell’isola e restano altre misure di mitigazione, in particolare per i cittadini fragili.
\r\n\r\nPer tutti gli aggiornamenti è possibile consultare il sito internet del Comune di Lipari.
\r\n\r\nIl Decreto del Capo Dipartimento del 6 dicembre 2021 formalizza il Gruppo tecnico per il monitoraggio ambientale dei gas vulcanici e della qualità dell’aria. Il gruppo, che ha iniziato a lavorare il 24 novembre, è costituito da referenti delle seguenti organizzazioni: Istituto Superiore di Sanità, Inail, Ingv, Ispra, Arpa Sicilia, Dipartimento regionale di Protezione Civile, Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione Sicilia, Azienda sanitaria Provinciale di Messina, Comune di Lipari. Le attività del Gruppo si sono concluse il 31 gennaio 2022.
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\r\n\r\nIn considerazione delle elevate concentrazioni in aria dei gas vulcanici il Consiglio dei Ministri, durante la riunione del 29 dicembre 2021, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza della durata di 6 mesi per consentire l'attuazione degli interventi più urgenti a tutela degli abitanti sull'isola.
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\nVISTO il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1;
\nVISTA la delibera del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 2020 con la quale è stato dichiarato, per 12 mesi dalla data di deliberazione, lo stato di emergenza in conseguenza degli eventi meteorologici verificatisi nel mese di dicembre 2019 nel territorio della provincia di Messina e del comune di Altofonte, in provincia di Palermo, e con la quale sono stati stanziati euro 2.100.000,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all'articolo 44, comma 1, del decreto legislativo n. 1 del 2018;
\nVISTA la delibera del Consiglio dei ministri del 5 ottobre 2021, con la quale lo stanziamento di risorse di cui all’articolo 1, comma 3, della citata delibera del 22 ottobre 2020 è stato integrato di euro 280.262,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del richiamato decreto legislativo n. 1 del 2018, per gli interventi di cui alle lettere b) e c) del comma 2 dell’articolo 25 del medesimo decreto legislativo;
\nCONSIDERATO che la dichiarazione dello stato di emergenza è stata adottata per fronteggiare situazioni che per intensità ed estensione richiedono l’utilizzo di mezzi e poteri straordinari;
\nVISTA l’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile del 17 novembre 2020, n. 713 recante: “Disposizioni urgenti di protezione civile in conseguenza degli eventi meteorologici verificatisi nel mese di dicembre 2019 nel territorio della provincia di Messina e del comune di Altofonte, in provincia di Palermo”;
\nVISTA la nota del 29 novembre 2021 del Presidente della Regione Siciliana – Commissario delegato con la quale è stata richiesta la proroga dello stato di emergenza;
\nCONSIDERATO che gli interventi per il superamento del contesto di criticità sono tuttora in corso e che, quindi, l’emergenza non può ritenersi conclusa;
\nRITENUTO che ricorrono, nella fattispecie, i presupposti previsti dall’articolo 24, comma 3, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la proroga dello stato di emergenza;
\nSU PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri;
\nDELIBERA
\nART.1
\n\n
La presente delibera sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
\n\n
Il Presidente del Consiglio dei ministri
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\r\n\r\n\r\n\r\n
La presente delibera sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
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\nSulla base delle fenomenologie e delle valutazioni di pericolosità dei Centri di Competenza, il Dipartimento della protezione civile dichiara il livello di allerta in stretto raccordo con la struttura di protezione civile della Regione Siciliana.
\nAll'esito delle videoconferenze il Dipartimento emette un documento in cui ne vengono riportati gli esiti.
Attualmente il livello di allerta per Vulcano è verde.
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\r\nSulla base delle fenomenologie e delle valutazioni di pericolosità dei Centri di Competenza, il Dipartimento della protezione civile dichiara il livello di allerta in stretto raccordo con la struttura di protezione civile della Regione Siciliana.
\r\nAll'esito delle videoconferenze il Dipartimento emette un documento in cui ne vengono riportati gli esiti.
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\nSono rappresentati da quattro colori – verde, giallo, arancione e rosso – che sono indicativi della possibile evoluzione dello stato di attività del vulcano verso scenari “di rilevanza nazionale”, che richiedono cioè di essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, attraverso l’intervento coordinato di una pluralità di soggetti (art.7, comma 1 lettera c del Decreto Legislativo 1/2018 “Codice della protezione civile”). In particolare:
\n• il livello di allerta verde indica che il vulcano è in stato di quiescenza;
\n• il livello di allerta giallo indica lo stato di crisi minore idrotermale superficiale del vulcano;
\n• il livello di allerta arancione indica lo stato di crisi intensa idrotermale profonda del vulcano;
\n• il livello di allerta rosso indica l’attività eruttiva imminente o in corso del vulcano.
Sull’isola di Vulcano, a prescindere dal livello di allerta dichiarato, il rischio non è mai assente per le caratteristiche di imprevedibilità di alcune sue fenomenologie, e fra queste, in particolare, l’attività esplosiva freatica e l’esalazione di gas; soprattutto anidride carbonica e acido solfidrico in prossimità delle zone di emissione a mare, in zone sottovento, topograficamente ribassate o in luoghi chiusi.
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\r\n• il livello di allerta verde indica che il vulcano è in stato di quiescenza;
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\r\n• il livello di allerta arancione indica lo stato di crisi intensa idrotermale profonda del vulcano;
\r\n• il livello di allerta rosso indica l’attività eruttiva imminente o in corso del vulcano.
\r\n
\r\nSull’isola di Vulcano, a prescindere dal livello di allerta dichiarato, il rischio non è mai assente per le caratteristiche di imprevedibilità di alcune sue fenomenologie, e fra queste, in particolare, l’attività esplosiva freatica e l’esalazione di gas; soprattutto anidride carbonica e acido solfidrico in prossimità delle zone di emissione a mare, in zone sottovento, topograficamente ribassate o in luoghi chiusi.
Vulcano si trova attualmente in una condizione caratterizzata da attività di degassamento e microsismicità.
\nRilascio di gas tossici. Attualmente il rischio principale è rappresentato dal rilascio di gas tossici - CO, CO2, H2S, HNO, SO2 - che risalgono da fratture del suolo.
\nL’anidride carbonica (CO2), più densa dell’aria, in assenza di vento tende ad accumularsi al livello del suolo dove può raggiungere concentrazioni elevate, ed essendo incolore, inodore e insapore è difficilmente riconoscibile. A basse concentrazioni può provocare: affanno, nausea, disturbi visivi, e per concentrazioni elevate, asfissia.
\nAssociato alla CO2 è possibile trovare anche un altro gas altamente tossico, l’acido solfidrico - H2S - che tuttavia, grazie al caratteristico odore di uova marce, risulta immediatamente percepibile anche basse concentrazioni. Questo gas irrita il sistema respiratorio.
\nMovimenti franosi. Un’altra tipologia di rischio, indirettamente connesso all’attività vulcanica, è rappresentata dai movimenti franosi. Il cono di La Fossa presenta, infatti, anche in condizioni ordinarie, una natura instabile a causa dell’elevata pendenza dei versanti e dell’azione dei gas e delle fumarole che tendono a diminuire la coesione delle rocce. In particolare, nel versante che sovrasta la Forgia e nei versanti orientali dell’isola, in passato si sono verificate alcune frane.
\nOltre al pericolo indotto dall’improvviso scivolamento di masse rocciose, un pericolo aggiuntivo può essere la formazione di onde di maremoto dovute all’ingresso di frane di dimensioni maggiori in mare.
\nViene inoltre effettuato un monitoraggio satellitare delle deformazioni del suolo
\n","value":"Vulcano si trova attualmente in una condizione caratterizzata da attività di degassamento e microsismicità.
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\r\nRilascio di gas tossici. Attualmente il rischio principale è rappresentato dal rilascio di gas tossici - CO, CO2, H2S, HNO, SO2 - che risalgono da fratture del suolo.
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\r\nL’anidride carbonica (CO2), più densa dell’aria, in assenza di vento tende ad accumularsi al livello del suolo dove può raggiungere concentrazioni elevate, ed essendo incolore, inodore e insapore è difficilmente riconoscibile. A basse concentrazioni può provocare: affanno, nausea, disturbi visivi, e per concentrazioni elevate, asfissia.
Associato alla CO2 è possibile trovare anche un altro gas altamente tossico, l’acido solfidrico - H2S - che tuttavia, grazie al caratteristico odore di uova marce, risulta immediatamente percepibile anche basse concentrazioni. Questo gas irrita il sistema respiratorio.
\r\n\r\nMovimenti franosi. Un’altra tipologia di rischio, indirettamente connesso all’attività vulcanica, è rappresentata dai movimenti franosi. Il cono di La Fossa presenta, infatti, anche in condizioni ordinarie, una natura instabile a causa dell’elevata pendenza dei versanti e dell’azione dei gas e delle fumarole che tendono a diminuire la coesione delle rocce. In particolare, nel versante che sovrasta la Forgia e nei versanti orientali dell’isola, in passato si sono verificate alcune frane.
\r\n\r\nOltre al pericolo indotto dall’improvviso scivolamento di masse rocciose, un pericolo aggiuntivo può essere la formazione di onde di maremoto dovute all’ingresso di frane di dimensioni maggiori in mare.
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\nViene inoltre effettuato un monitoraggio satellitare delle deformazioni del suolo.
Su Vulcano è attivo un sistema di monitorato multi-parametrico che monitora costantemente i parametri significativi dell’attività vulcanica. La rete si compone di diversi sistemi: sismico, geochimico, delle deformazioni del suolo (Gps, clinometrico), gravimetrico, visivo con telecamere ottiche e termiche.
\r\nViene inoltre effettuato un monitoraggio satellitare delle deformazioni del suolo.
Le attività di protezione civile per Vulcano sono:
\nPrevisione
\nVulcano è sorvegliato 24ore su 24 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che attraverso una rete di strumenti fissi e campagne di rilevamento periodiche, svolge misure in continuo di diversi parametri che permettono di riconoscere in modo tempestivo l’eventuale insorgenza di fenomeni indicativi della riattivazione del vulcano.
\nIn particolare, il sistema di monitoraggio è composto da:
\nPrevenzione e mitigazione
\nA Vulcano è presente un Centro Informativo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Ingv, che i turisti possono visitare da aprile a ottobre. Presso il Centro personale specializzato dell’Ingv fornisce informazioni sulle caratteristiche e l’attività del vulcano. Oltre a una sala espositiva, dove è possibile acquisire informazioni sulle caratteristiche geo-vulcanologiche delle Isole Eolie e sui relativi rischi, è presente una foresteria per i ricercatori dei diversi Enti di Ricerca e per il personale dell’Ingv. Nella sala espositiva è possibile visualizzare alcuni dati del monitoraggio geochimico in real time, in particolare sono riportate le temperature delle fumarole crateriche e le concentrazioni di anidride carbonica in alcuni punti significativi.
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\r\nVulcano è sorvegliato 24ore su 24 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che attraverso una rete di strumenti fissi e campagne di rilevamento periodiche, svolge misure in continuo di diversi parametri che permettono di riconoscere in modo tempestivo l’eventuale insorgenza di fenomeni indicativi della riattivazione del vulcano.
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\r\nIn particolare, il sistema di monitoraggio è composto da:
\r\nPrevenzione e mitigazione
\r\n
\r\nA Vulcano è presente un Centro Informativo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Ingv, che i turisti possono visitare da aprile a ottobre. Presso il Centro personale specializzato dell’Ingv fornisce informazioni sulle caratteristiche e l’attività del vulcano. Oltre a una sala espositiva, dove è possibile acquisire informazioni sulle caratteristiche geo-vulcanologiche delle Isole Eolie e sui relativi rischi, è presente una foresteria per i ricercatori dei diversi Enti di Ricerca e per il personale dell’Ingv. Nella sala espositiva è possibile visualizzare alcuni dati del monitoraggio geochimico in real time, in particolare sono riportate le temperature delle fumarole crateriche e le concentrazioni di anidride carbonica in alcuni punti significativi.
Il Piano nazionale di protezione civile per il rischio vulcanico sull’isola di Vulcano* è stato elaborato dal Dipartimento della protezione civile in collaborazione con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana, la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Messina e il Comune di Lipari tra i mesi di ottobre e novembre del 2021.
\nIl documento descrive le principali attività da mettere in campo in caso di attivazione del livello nazionale di coordinamento del Servizio Nazionale della Protezione Civile per far fronte a eventi vulcanici sull'Isola di Vulcano. Queste attività si integrano con le attivazioni previste dai Piani di protezione civile comunale, provinciale e regionale.
\nIn particolare il Piano nazionale fornisce indicazioni che consentono:
\nIl Piano include i seguenti allegati:
\nAllegato 1 – Livelli di allerta
\nAllegato 2 – Accessibilità marittima
\nAllegato 3 – Accessibilità aerea
\nAllegato 4 – Radio copertura “DPC-Eolie2”
\nAllegato 5 – Segnaletica di protezione civile per l’isola di Vulcano
Il Piano nazionale e le pianificazioni territoriali sono testate in occasione dell'esercitazione nazionale Vulcano 2022 che si svolge dal 7 al 9 aprile 2022.
\nIl Piano nazionale per il rischio vulcanico sull'isola di Vulcano*, nelle more del provvedimento di adozione, è stato formalmente condiviso il 7 dicembre 2021 con: Comitato operativo di protezione civile, Regione Siciliana, Prefettura di Messina, Comune di Lipari e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia- Ingv. Il documento è stato inoltre condiviso con la Commissione nazionale grandi rischi.
\n","value":"Il Piano nazionale di protezione civile per il rischio vulcanico sull’isola di Vulcano* è stato elaborato dal Dipartimento della protezione civile in collaborazione con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana, la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Messina e il Comune di Lipari tra i mesi di ottobre e novembre del 2021.
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\r\nIl documento descrive le principali attività da mettere in campo in caso di attivazione del livello nazionale di coordinamento del Servizio Nazionale della Protezione Civile per far fronte a eventi vulcanici sull'Isola di Vulcano. Queste attività si integrano con le attivazioni previste dai Piani di protezione civile comunale, provinciale e regionale.
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\r\nIn particolare il Piano nazionale fornisce indicazioni che consentono:
Il Piano include i seguenti allegati:
\r\nAllegato 1 – Livelli di allerta
\r\nAllegato 2 – Accessibilità marittima
\r\nAllegato 3 – Accessibilità aerea
\r\nAllegato 4 – Radio copertura “DPC-Eolie2”
\r\nAllegato 5 – Segnaletica di protezione civile per l’isola di Vulcano
Il Piano nazionale e le pianificazioni territoriali sono testate in occasione dell'esercitazione nazionale Vulcano 2022 che si svolge dal 7 al 9 aprile 2022.
\r\n\r\nIl Piano nazionale per il rischio vulcanico sull'isola di Vulcano*, nelle more del provvedimento di adozione, è stato formalmente condiviso il 7 dicembre 2021 con: Comitato operativo di protezione civile, Regione Siciliana, Prefettura di Messina, Comune di Lipari e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia- Ingv. Il documento è stato inoltre condiviso con la Commissione nazionale grandi rischi.
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\nIn particolare, pur non prestando particolari difficoltà si tratta di un’escursione che può essere faticosa per la pendenza e il caldo, oltre ai rischi connessi alle fumarole; per questo va affrontata soltanto in buone condizioni fisiche.
\nDurante la stagione estiva è opportuno evitare di intraprendere l’escursione durante le ore più calde, essendo il sentiero completamente esposto al sole. È necessario attrezzarsi con acqua, vestiario e scarpe adeguati. È inoltre vietato allontanarsi dai sentieri, asportare rocce, minerali e specie di flora protette. Prima dell’escursione, si consiglia, di informarsi visitando il Centro visitatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Ingv presente sull’isola
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L’attività escursionistica sul vulcano è regolamentata con ordinanza del Sindaco di Lipari, che ne autorizza o vieta la salita. L’attività fumarolica - e il conseguente livello di allerta dichiarato dal Dipartimento della Protezione Civile - potrebbe determinare infatti interdizioni o indicazioni particolari per i visitatori che intendono visitare il Cratere La Fossa (per es. l’obbligatorietà di essere accompagnati da guide alpine e vulcanologiche).
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\r\nIn particolare, pur non prestando particolari difficoltà si tratta di un’escursione che può essere faticosa per la pendenza e il caldo, oltre ai rischi connessi alle fumarole; per questo va affrontata soltanto in buone condizioni fisiche.
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\r\nDurante la stagione estiva è opportuno evitare di intraprendere l’escursione durante le ore più calde, essendo il sentiero completamente esposto al sole. È necessario attrezzarsi con acqua, vestiario e scarpe adeguati. È inoltre vietato allontanarsi dai sentieri, asportare rocce, minerali e specie di flora protette. Prima dell’escursione, si consiglia, di informarsi visitando il Centro visitatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Ingv presente sull’isola
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La costruzione dell’isola di Vulcano iniziò circa 130mila anni fa con la formazione del vulcano Primordiale, un cono centrale la cui evoluzione culminò con un grande sprofondamento che portò alla formazione della caldera del Piano circa 100mila anni fa.
\nL’attività riprese poco a nord con la formazione dei rilievi lavici del Lentia. Anche questa fase terminò con la formazione di una nuova depressione – la Caldera della Fossa – a seguito di due sprofondamenti avvenuti rispettivamente intorno a 50mila e 15mila anni fa.
\nSeguì la costruzione del cono de La Fossa, il cui inizio si fa risalire a circa 6mila anni fa. La formazione di Vulcanello, presumibilmente in epoca medioevale, rappresenta l’ultimo importante atto di costruzione dell’isola.
\nLe eruzioni storiche sono avvenute nel cratere de La Fossa e a Vulcanello.
\nL’attività vulcanica di La Fossa ha un carattere episodico con crisi eruttive, anche di forti intensità, che si alternano a lunghi periodi di riposo. L’ultima eruzione, avvenuta a La Fossa, risale al 1888-1890 e fu caratterizzata da ripetute tipiche esplosioni di energia medio-alta, dette appunto “vulcaniane”, che generarono flussi piroclastici e la caduta di cenere e bombe “a crosta di pane” di dimensioni metriche fino a circa 2 km di distanza.
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\r\nL’attività riprese poco a nord con la formazione dei rilievi lavici del Lentia. Anche questa fase terminò con la formazione di una nuova depressione – la Caldera della Fossa – a seguito di due sprofondamenti avvenuti rispettivamente intorno a 50mila e 15mila anni fa.
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\r\nSeguì la costruzione del cono de La Fossa, il cui inizio si fa risalire a circa 6mila anni fa. La formazione di Vulcanello, presumibilmente in epoca medioevale, rappresenta l’ultimo importante atto di costruzione dell’isola.
Le eruzioni storiche sono avvenute nel cratere de La Fossa e a Vulcanello.
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\nLe norme di comportamento sono specifiche per ogni fase operativa (attenzione, prellarme e allarme) che il Dipartimento della Protezione civile adotta, in raccordo con la Regione Siciliana, per far fronte alle variazioni dello stato di attività del vulcano.
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\r\nLe norme di comportamento sono specifiche per ogni fase operativa (attenzione, prellarme e allarme) che il Dipartimento della Protezione civile adotta, in raccordo con la Regione Siciliana, per far fronte alle variazioni dello stato di attività del vulcano.