L'attuale crisi

Attuale crisi

Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera dei Campi Flegrei, ancora in atto. Il valore massimo di sollevamento raggiunto, alla fine di febbraio 2024, nel Rione Terra a Pozzuoli (punto di massima deformazione della caldera) è di circa 121 cm, di cui 88 cm da gennaio 2016. Da gennaio 2023 a febbraio 2024 il sollevamento registrato è di 20 cm.
Dal 2018, tale fenomeno è accompagnato da un graduale incremento dell’attività sismica, sia nel numero di terremoti sia nella loro magnitudo.

La sismicità. Nel corso del 2023, sebbene il maggior numero di eventi sia stato caratterizzato da magnitudo basse (circa il 90% degli eventi ha avuto magnitudo inferiori a 1.0), è stato registrato un nuovo incremento nella frequenza dei terremoti. La maggior parte di questi si è verificata nell’area compresa tra Astroni, Solfatara-Pisciarelli-Agnano, Pozzuoli e Golfo di Pozzuoli, con profondità massime di circa 4 km, prevalentemente concentrate nei primi 2 km. La sequenza è culminata con gli eventi del 27 settembre (Md=4.2) e del 2 ottobre (Md=4.0), localizzati rispettivamente nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli e in quella di Pisciarelli – Solfatara.
Nei primi mesi del 2024 non si sono registrati eventi di magnitudo maggiore rispetto ai due eventi di settembre e ottobre 2023. 

Il confronto con la crisi bradisismica degli anni ’80. La situazione attuale risulta caratterizzata da sollevamenti del suolo e terremoti di magnitudo paragonabili a quelli registrati durante la crisi bradisismica del 1982-84, mentre in termini di impatto su edifici e infrastrutture il quadro è molto diverso. La crisi degli anni ‘80 produsse danni diffusi all’edificato dell’area, in particolare nel Comune di Pozzuoli, tanto da rendere necessario l’allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni, del centro storico, così come del resto avvenne durante la crisi bradisismica degli anni ’70 per gli abitanti del Rione Terra. La crisi bradisismica in atto non ha comportato finora danni rilevanti. Le cause sono da ricercare nella diversa vulnerabilità degli edifici oltre che nella diversa evoluzione del fenomeno sia nella frequenza delle scosse sia nella velocità di sollevamento. Oggi le strutture dell’area sono costituite per lo più da edifici non superiori ai tre piani, prevalentemente in cemento armato o in muratura, che sono stati oggetto, dopo gli anni ’80, di interventi di adeguamento sismico. A tale proposito, con il Decreto Ministeriale dei Lavori Pubblici del 7 marzo 1981, i Comuni dell’area flegrea sono stati classificati sismici con l’obbligo di osservare la normativa tecnica per le costruzioni.

Le prime azioni di risposta alla crisi. Il recente intensificarsi della crisi bradisismica, culminata negli eventi di settembre e ottobre 2023, ha reso necessario il potenziamento delle attività di monitoraggio del vulcano da parte dell’INGV e degli altri Centri di Competenza e, più in generale, un rafforzamento delle azioni di prevenzione svolte dal Sistema di protezione civile.

Il parere della Commissione Nazionale Grandi Rischi. In questo contesto, il Dipartimento ha convocato più volte la Commissione Nazionale Grandi Rischi - Settori rischio vulcanico e rischio sismico chiedendole di esprimere il proprio parere sulla situazione in atto e di svolgere ulteriori analisi e approfondimenti, in considerazione della complessità del tema e della possibile evoluzione delle dinamiche del vulcano. Per avere ulteriori elementi di valutazione sono stati coinvolti anche diversi esperti nazionali ed internazionali.

All’esito di queste riunioni, la Commissione ha rilevato che l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza della presenza di magma in profondità quale causa scatenante dell’attuale crisi bradisismica. Tuttavia, in assenza di evidenze di risalita magmatica, si è ritenuto di confermare “il livello di allerta giallo per il rischio vulcanico”. Si è ritenuto quindi opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei Centri di Competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio Nazionale si intensifichino ulteriormente e si preparino all’eventuale necessità di innalzare il livello di allerta.

L’emanazione del decreto-legge. Parallelamente, per fornire una risposta organica agli effetti della crisi bradisismica in atto con misure di prevenzione sia strutturali sia non strutturali, il Governo ha approvato il decreto-legge n. 140 del 12 ottobre 2023, “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei”, successivamente convertito nella legge n. 183 del 7 dicembre 2023. Il provvedimento definisce le azioni principali che il Sistema della protezione civile deve mettere in campo per rispondere efficacemente a una situazione di rischio complessa come quella che caratterizza l’area dei Campi Flegrei.