Il piano di analisi della vulnerabilità delle zone edificate nell'area del bradisismo dei Campi Flegrei
L’esito del sopralluogo conoscitivo è necessario per poter presentare domanda di contributo per interventi antisismici

Come previsto dall’art. 2 del decreto-legge 140/2023, per la zona di intervento dei Campi Flegrei, il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha approvato il 26 febbraio 2024 un Piano straordinario che prevede: uno studio di microzonazione sismica; l’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica e privata; e un programma di monitoraggio sismico e delle strutture. Obiettivo del Piano è supportare le strategie di riqualificazione sismica e individuare le priorità di intervento sul patrimonio edilizio presente nella zona di intervento.
Per la riqualificazione sismica dell’edilizia pubblica e per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e prioritari, è stato nominato con dpcm del 17 luglio 2024 l'ing. Fulvio Maria Soccodato quale Commissario straordinario di governo per l'attuazione degli interventi pubblici nell'area dei Campi Flegrei.
Per quanto riguarda l’edilizia privata invece, il coordinamento delle attività è affidato al Dipartimento della Protezione Civile che, insieme ai Comuni della zona di intervento e alla Regione Campania, ha avviato l’Analisi della vulnerabilità sismica sugli edifici privati prevalentemente a uso residenziale, che prevede una serie di fasi di seguito descritte.
Dal 25 marzo al 7 giugno 2024 si è svolta la prima ricognizione areale sugli edifici residenziali privati all’interno delle aree nei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli maggiormente interessate dal bradisismo e quindi da sismicità e deformazioni del suolo.
La ricognizione è avvenuta attraverso sopralluoghi a vista condotti dall’esterno di ogni edificio. Hanno operato squadre di tecnici coordinate dal Dipartimento della Protezione Civile, in raccordo con la Regione Campania, con il supporto dei Comuni dell’area. I sopralluoghi sono avvenuti attraverso procedure informatizzate per la raccolta di dati e informazioni sulle caratteristiche costruttive e strutturali degli edifici e hanno previsto l'utilizzo della scheda messa a punto dal centro di competenza PLINIVS – Centro LUPT dell’Università Federico II.
Al termine di questa prima fase di sopralluoghi è stata realizzata una mappa di sintesi che presenta i risultati della ricognizione areale della vulnerabilità degli edifici privati sui quali i cittadini interessati hanno la possibilità di richiedere un ulteriore approfondimento conoscitivo.
La mappa è costituita da 442 celle quadrate, di 250 mt di lato, a cui è associato un diverso colore, in base alla probabile concentrazione di edifici vulnerabili all’interno di ogni cella. Gli edifici che ricadono all’interno delle celle classificate ad “alta” e “media concentrazione di edifici vulnerabili” hanno la precedenza nel ricevere i sopralluoghi di approfondimento conoscitivo.
La classificazione delle celle è stata attribuita sulla base delle informazioni raccolte su 9.078 edifici da un’ispezione esclusivamente esterna e ha quindi un significato meramente statistico-probabilistico.
I dati e le informazioni raccolte durante la ricognizione areale sono stati organizzati in grafici interattivi attraverso una dashboard dedicata che illustra le caratteristiche più rappresentative del patrimonio edilizio privato analizzato.
Terminata la prima ricognizione areale della vulnerabilità sugli edifici privati, i cittadini hanno avuto la possibilità di richiedere, fino al 31 agosto 2025, un sopralluogo di approfondimento conoscitivo dell’edificio, che consente la sua classificazione in fasce di vulnerabilità sismica.
Attraverso la piattaforma istanze.protezionecivile.gov.it i cittadini possono consultare le domande presentate e, in un secondo momento, conoscere l’esito del sopralluogo.
Al 31 agosto sono state presentate 1.370 domande di sopralluogo, di cui 81 relative al Comune di Bacoli, 522 al Comune di Napoli e 767 al Comune di Pozzuoli.
I Comuni hanno già fornito, ai cittadini interessati, gli esiti di vulnerabilità di un primo gruppo di edifici. Si tratta di edifici ubicati nelle celle PLINIVS a vulnerabilità “alta” e “media” e individuati in base alla data di presentazione dell’istanza e di svolgimento dei sopralluoghi, in particolare quelli effettuati fino al 15 luglio 2025. Entro la fine del 2025 saranno comunicati gli ulteriori esiti.
La classificazione di vulnerabilità fornita, consentirà, a coloro che saranno in possesso dei requisiti, di accedere agli stanziamenti per la riqualificazione sismica degli edifici privati residenziali della zona di intervento, previsti dalla legge di Bilancio 2025. Con questo provvedimento sono stati stanziati 100 milioni di euro (20 milioni di euro per ciascuna delle annualità dal 2025 al 2029) per interventi antisismici sul patrimonio edilizio privato con destinazione d’uso prevalentemente residenziale nella zona di intervento, che non sia già stato oggetto di contributi per la riparazione del danno e la riqualificazione sismica conseguenti i terremoti di maggio 2024 e marzo 2025.
Per verificare le condizioni, per la presentazione della domanda di contributo finalizzato alla riqualificazione sismica dell’edificio, è necessario attendere la pubblicazione del Decreto del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare previsto nella legge di bilancio n. 207 del 30 dicembre 2024.
È utile ricordare che la classificazione di vulnerabilità degli edifici privati è svolta attraverso procedure semplificate. Non tiene conto di eventuali danni già presenti nell’edificio esaminato, per i quali sono previsti appositi contributi, e non ha il valore di verifica sismica ai sensi delle Norme Tecniche delle Costruzioni 2018. Questa valutazione serve a stabilire la possibilità di accesso ai contributi pubblici di riqualificazione sismica e non può fornire previsioni sul comportamento dell’edificio in caso di terremoto. Non può quindi in alcun modo essere considerata come riferimento rispetto ai danni strutturali e non strutturali che l’edificio esaminato potrebbe aver subito o subire in occasione di futuri eventi sismici.